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  • Cagliarimania: nasce il progetto del nuovo Sant'Elia sul modello dell'Allianz Arena

    Cagliarimania: nasce il progetto del nuovo Sant'Elia sul modello dell'Allianz Arena

    L’ennesimo esonero in casa rossoblù è passato in secondo piano rispetto alla notizia rimbalzata ieri su tutti i media: Cagliari potrebbe avere un nuovo stadio entro il 2017. E’ quanto scaturito dall’incontro avvenuto ieri tra il sindaco del capoluogo sardo Massimo Zedda e Luca Silvestrone, portavoce di un fondo d’investimento statunitense e di un’azienda, sempre a stelle e strisce, specializzata nella costruzione di impianti sportivi. Un incontro durato circa due ore, e che, a sentire le dichiarazioni di entrambe le parti, sembra aver posto solide basi sul futuro del Sant’Elia.

    Un futuro decisamente ambizioso: il modello è quello dell’Allianz Arena di Monaco, con trenta mila posti a sedere coperti. Calcio, ma non solo. Silvestrone, accompagnato dal progettista Davide D’Arace, ha parlato di un impianto sportivo polifunzionale con piscine olimpioniche, aree dedicate al fitness, negozi, punti ristoro e alberghi. Il tutto con un impatto minimo dal punto di vista ambientale, dato che il progetto prevede l’utilizzo di una copertura fotovoltaica e di pale eoliche per produrre energia elettrica. Un progetto innovativo da ottanta-novanta milioni di euro che non ha eguali in Italia e che, se dovesse essere approvato, potrebbe partire nel 2015 con l’inizio dei lavori e diventare realtà nel 2017.

    I nodi da sciogliere non sono però pochi. In primo luogo si dovrebbe giungere ad un compromesso con l’amministrazione comunale che ha sempre escluso l’eventualità di utilizzare il Sant’Elia per scopi non propriamente sportivi, in pratica chiudendo le porte alla costruzione di centri commerciali. Un ostacolo che secondo Silvestrone (che tra l’altro occupa la carica di vicepresidente nazionale di Confedercontribuenti) si potrebbe superare con il dialogo e la buona volontà. In secondo luogo è ovvio che tutta l’operazione è subordinata all’acquisto da parte di questo ancora segreto gruppo statunitense della società Cagliari calcio; e dalla volontà di Massimo Cellino di vendere. Anche su questo punto Silvestrone è stato rassicurante; un incontro preliminare  con il presidente rossoblù è già avvenuto lo scorso gennaio, dal quale è scaturito da entrambe le parti l’interesse a concludere l’affare. Che dovrebbe essere vantaggioso per tutti: per Cellino, che così potrà dedicarsi completamente alla sua nuova avventura inglese e per chi acquista (che costituirà una società italiana, con dirigenti e amministratori italiani) in quanto il Cagliari è una società sana e senza debiti. Altro dubbio riguarda l’affidabilità del gruppo interessato a fare un investimento così importante ed oneroso. I nomi sinora sono top secret. Si possono fare solo ipotesi, come quella che dietro Silvestrone ci sia il gruppo Rossetti di Detroit (che ha costruito, tra l’altro, la Red Bull Arena di New York) con il quale il consulente romagnolo ha collaborato per la progettazione dello stadio di Sulmona, poi mai realizzato. Ma, come detto sono solo ipotesi. Di certo c’è che sulla questione del vecchio e fatiscente Sant’Elia (inaugurato nel 1970, l’anno dopo il glorioso scudetto) si sta finalmente facendo qualche passo avanti, dopo anni di colpevole disinteresse.

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