Nessuno pretende la luna. A Torino, come dappertutto, tifosi e media pretendono solo chiarezza. Il 'caso' Bianchi imperversa non per piacere autolesionista dell'allenatore o del giocatore, ma solo per una gestione sbagliata della situazione da parte della società. Evidentemente anche Bianchi ha le sue colpe, per carità, ma la chiarezza in merito al suo rinnovo di contratto dovrebbe arrivare da Urbano Cairo. Se Bianchi pretende troppo, economicamente, allora lo si dica chiaramente e si permetta (o si obblighi) il giocatore a rispondere in modo pubblico. La gente del Toro ha il diritto di sapere con chi prendersela.

Bianchi ha guadagnato per cinque anni un milione e trecentomila euro netti, a cui avrà sicuramente aggiunto qualche bonus in questo lasso di tempo. Insomma, non ha di certo fatto la fame da quando ha indossato la maglia del Toro e, se la sua volontà fosse veramente quella di restare sotto la Mole e diventare una bandiera di questa squadra, allora dovrebbe certamente ridurre le proprie pretese. Detto questo però, siamo certi che da via Arcivescovado (o ovunque sia effettivamente la sede sociale del club) si voglia davvero rinnovare il contratto al capitano granata. L'impressione, che sfiora i confini della certezza, è che al di là delle parole, delle dichiarazioni ufficiali e quant'altro, il Torino non abbia alcuna intenzione di proseguire il proprio rapporto con Bianchi.

E' legittimo peraltro: ma almeno lo si dica. Lo stesso vale per Bianchi: vuoi restare? Urlalo (anche su Twitter, che ormai va di moda) e dimostralo 'accontentandoti' di quello che prende Ogbonna, che non sono spiccioli. Finire in Cina può essere più remunerativo per la punta; finire a Palermo, tornare a Bergamo o chissà dove in Italia può concedergli altri stimoli. Torino può farlo diventare un'icona e un protagonista di un periodo storico dei granata. Se qualcuno, lui o il presidente, non vogliono che ciò accada... beh, basterebbe dirlo, per non continuare a prendere in giro i tifosi del Toro.