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  • Cutrone e Calabria: frutti di un vivaio che non vinse nulla, ma sforna talenti
Cutrone e Calabria: frutti di un vivaio che non vinse nulla, ma sforna talenti

Cutrone e Calabria: frutti di un vivaio che non vinse nulla, ma sforna talenti

  • Emanuele Tramacere

I gol di Patrick Cutrone (tanti), quello di Davide Calabria, le parate di Gianluigi Donnarumma. Il Milan vince 2-0 sulla Roma aggrappandosi ai propri gioielli cresciuti in casa, rilancia la propria corsa per un piazzamento in Champions League e apre un filotto di 5 partite impossibili (con l'Arsenal in Europa League e il derby che seguiranno la semifinale di ritorno con la Lazio) con una vittoria che dà morale all'intera società.

FORTUNA O BRAVURA? - Una vittoria che poggia le basi sui "giovani rossoneri", su quei prodotti del settore giovanile che oggi stanno portando un deciso valore aggiunto alla società di via Aldo Rossi che si è sì trovata in parte costretta dalle difficoltà economiche a lanciare questi ragazzi in prima squadra, ma è anche stata brava a trattenerli puntando su di loro come confemrato oggi dallo stesso Fassone: "Cutrone? Siamo stati bravi a rifiutare le tantissime offerte per lui". E Cutrone non è l'unico, perchè come lui anche i vari Calabria, Locatelli e perfino lo stesso Donnarumma si stanno rivelando punti di forza fondamentali per Rino Gattuso.


CAMPIONCINI SENZA VITTORIE - Formare talenti al di là dei risultati, è stata questa la strategia che ha consentito al Milan di trovarsi oggi con un gruppo di under 21 di primissimo piano in rosa. Sì perchè le annate '96, '97 '98 e '99 non hanno in realtà ottenuto vittorie importanti a livello giovanile. Gruppi celebrati, ma che nè ai tempi degli Allievi Nazionali, nè in Primavera hanno mai alzato la coppa al termine della competizione. Unica eccezione? Il Torneo di Viareggio 2014, un'edizione però particolare con il Milan che trionfò entrando nel tabellone dagli ottavi e giocando, di fatto, solo 4 gare.

STRATEGIA DIFFERENTE DALLE ALTRE - Una strategia vincente ed estremamente differente da altre realtà come ad esempio Inter e Roma, le due formazioni che più si stanno contendendo titoli e onori a livello giovanile. Due realtà che puntano sulle vittorie, ma che tendono a sacrificare sul mercato i prodotti del proprio vivaio. Plusvalenze importanti dovute proprio ai risultati ottenuti, ma con un apporto nullo alla prima squadra (il caso Pellegrini è l'esempio lampante della strategia giallorossa). Qual è la scelta migliore? Il campo oggi premia i rossoneri, e una politica che guarda al futuro e non al presente. Il dubbio? Con l'assillo della Uefa e del Fair Play Finanziario cambierà tutto?

@TramacEma


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