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  • CALCIO ALLA TV. Biscardi a CM: 'Tevez al Milan? Se Silvio vuole lo prende'

    CALCIO ALLA TV. Biscardi a CM: 'Tevez al Milan? Se Silvio vuole lo prende'

    • Gianluca Minchiotti

     

     
    Il Processo di Biscardi è la trasmissione sportiva più longeva del mondo. Il certificato del Guinness World Record parla chiaro: 32 edizioni (compresa quella attualmente in onda su 7 Gold), di cui 28 consecutive condotte da Aldo Biscardi (le prime due edizioni, in Rai, furono condotte da Enrico Ameri, la terza da Mario Bartoletti, mentre Biscardi coordinava dalla regia). In 28 stagioni, Biscardi ha condotto 996 puntate (su 997), escluse le puntate speciali, con una media di 2,5 ore in diretta ogni lunedì sera.
     
    Addidato da alcuni come emblema della televisione trash, improntata alla rissa verbale e alla caciara, Biscardi in realtà è invidiato da tanti, perché ottiene da decenni l'obiettivo a cui tutti aspirano: essere presente sul piccolo schermo e fare ascolti, tanti ascolti.
     
    Ai microfoni di Calciomercato.com, Biscardi ripercorre queste stagioni da record e parla anche di mercato, con una certezza: se Berlusconi vuole, Tevez è del Milan. 
     
     
    Il Processo: 32 anni di trasmissione, quasi mille puntate condotte, che record!
    "In cuor mio pensavo di poter avere un record nazionale, e ce l'ho, ma non mi immagivano che il Processo fosse la trasmissione più longeva a livello mondiale. E vi assicuro che i conteggi sono stati fatti con un'accurattezza davvero meticolosa".
     
    Quale è stata la stagione più bella?
    "Sono stati tanti i periodi belli, non una stagione in particolare. Il periodo alla Rai è stato fantastico: una volta per i Mondiali del 1982 facemmo una trasmissione speciale con un collegamento da Piazza del Popolo a Roma, con 300.000 persone presenti in piazza. Io ero in studio con Marina Morgan. Poi mi ricordo la volta che venne il presidente Sandro Pertini in trasmissione: prima era riluttante, poi rimase in trasmissione per tre ore, non sapevo più cosa chiedergli. Lo stuzzicai chiendendogli se fosse tifoso del Genoa ma resistette, dicendo di essere solo tifoso della Nazionale. Poi, sull'eventualità di elezioni anticipate, disse una frase che venne ripresa da tutti i telegiornali e da tutti i quotidiani: 'Finché sarò presidente non ci saranno elezioni anticipate'".
     
    C'è un periodo, o un momento, che invece ricorda con meno piacere?
    "Non c'è, sono stato sempre bene, perché provo piacere nel fare questo lavoro, ci provo gusto, ci metto passione e mi piace lavorare bene e con professionalità. E quando ci sono queste cose non ci si può trovare male a fare una cosa o vivere periodi meno belli".
     
    Nella conduzione del Processo è sempre stato affiancato da bellissime donne. Ne vuole ricordare qualcuna in particolare?
    "Sono state una migliore dell'altra. Ne ho lanciate molte. Vorrei ricordare Sara Ventura: molto brava, sa fare il suo mestiere. Una volta ebbi anche Ana Maria Van Pallandt, era la fidanzata del povero Giovannino Agnelli ed era figlia dell'ambasciatore olandese a New York".
     
    Lasciata la Rai, il Processo è stato trasmesso da Tele +, Tmc, La7 e, infine, da 7 Gold. Le manca solo Mediaset, non c'è mai stato qualche contatto?
    "A Tele +, l'antenata di Sky, dissi: 'Vengo da voi, ma non a pagamento per i telespettatori'. Così mi diedero un'utenza speciale, sulle frequenze di Capo d'Istria, per andare in onda in chiaro. A La7 facevo ascolti record, meglio di Ferrara, Lerner e Daria Bignardi. Mediaset? C'è stato un approccio clamoroso. Dopo i Mondiali del 1990, fui invitato da Silvio Berlusconi nella sua residenza romana. Ci andai con tutti i miei collaboratori, affinché le cose fossero chiare a tutti. Berlusconi mi disse: 'Ti offro il posto di capo dello sport di Mediaset'. Ma, come ho già scritto in due libri, il presidente della Rai, Biagio Agnes, mi disse: 'Se vai, rompiamo la nostra amicizia'. E così rinunciai". 
     
    Berlusconi ha annunciato che tornerà presidente del Milan... 
    "Telefonai a Berlusconi qualche settimana fa, per saperne di più sul malore di Cassano: mi chiamò cinque minuti prima della trasmissione e mi spiegò la situazione. In quell'occasione, mi anticipò già che, se la sua esperienza di governo fosse finita, sarebbe tornato a tutti gli effetti alla presidenza del Milan. Poi in questi giorni ho letto le dichiarazioni della figlia Barbara, che conferma che Silvio è tornato davvero molto vicino al Milan".
     
    Il regalo di Natale di Berlusconi per i tifosi del Milan sarà Carlitos Tevez?
    "Se vuole lo prende". 
     
    Da Berlusconi a Monti: i tagli del nuovo governo potrebbero colpire un'altra storica trasmissione, 90° Minuto, che potrebbe essere chiusa. Cosa ne pensa?
    "Mi dispiace, ero amico di Valenti. E' una trasmissione che ha lanciato tanti personaggi storici. La trasmissione di ora è diversa da quella del passato, ma mi dispiacerebbe molto se la chiudessero".

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