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  • Calcio d'agosto: sindrome d'inferiorità non ti conosco
Calcio d'agosto: sindrome d'inferiorità non ti conosco

Calcio d'agosto: sindrome d'inferiorità non ti conosco

  • Luca Savarese

Ieri sera la Samp, nel revival ventennale della finale di coppa dei campioni giocata e persa a Londra contro il Barcellona, vinceva a sorpresa sui blaugrana, nella pancia del Camp Nou. D'accordo che non c'era quasi nessuno dei big dello squadrone catalano che domenica hanno aperto il campionato in modo trionfante asfaltando il Real Sociedad ma David Villa c'era, Afellay c'era ed in campo era pur sempre il Barcellona, spopolato dai soliti noti ma galvanizzato dal coraggio e dalla sfrontatezza di ragazzini desiderosi di ritagliarsi anche solo un minuto vicino al grande mosaico di Messi e co. Brava Samp dunque che hai vinto in un tempio sacro del calcio, hai detto una preghierina nel grande santuario dei mostri della pelota, certo non era una funzione ufficiale ma la tua figura l'hai fatta, il tuo squillo lo hai mandato, segnando, giocando a calcio, divertendoti e rilassandoti in una serata di fine agosto, portando un bel messaggio del calcio italiano, che non è solo debiti e illeciti ma anche desideri belli, squadre che arrivano dalla b e che in una notte agostana, si sentono rinascere come non mai. Ci spacciano come gli ultimi di tutto, come condannati a vivere un complesso d'inferiorità nel confronto con le bollicine della liga e l'appeal della premier ma noi zitti zitti, mentre i bimbi fanno buche sulla sabbia, andiamo a vincere al Camp Nou. La lectio magistralis del ritorno al gioco proclamata dal prof Prandelli agli europei, sembra proprio non esser un canto isolato.

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