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  • Calciopoli, la decisione sullo scudetto 2006 slitta al 18 luglio: Abete, tutto pubblico e niente prescrizioni

    Calciopoli, la decisione sullo scudetto 2006 slitta al 18 luglio: Abete, tutto pubblico e niente prescrizioni

    di Xavier Jacobelli

    Direttore www.quotidiano.net

    Come volevasi dimostrare, quando in ballo c'è Calciopoli, dentro il Palazzo del calcio la tattica vincente è sempre quella del rinvio. Così, il 30 giugno è subito diventato il penultimo giorno del giudizio. Giancarlo Abete ha comunicato ai consiglieri federali che la decisione sulla revoca dello scudetto 2006 assegnato all'Inter a tavolino è slittata al 18 luglio. Tempi tecnici: domani il porocuratore federale Palazzi consegna la sua relazione, il 5 luglio la stessa viene distribuita ai membri del Consiglio Federale che tredici giorni più tardi sono chiamati a pronunciarsi.

    Allo stato attuale, la previsione più accreditata parla di una revoca dello scudetto attribuito a tavolino all'Inter e della sua definitiva non assegnazione. La Figc è orientata  ad imboccare questa strada dopo l'acquisizione della valanga di nuove intercettazioni prodotte dalla difesa di Moggi davanti al Tribunale penale di Napoli e dele quali sono stati protagoniostia sia Giacinto Facchetti, all'epoca dei fatti presidente dell'Inter, sia Massimo Moratti.

    Abete ha escluso il ricorso a nuovi saggi o presunti tali e questa è già una buona notizia. Nel 2006, il commissario straordinario Guido Rossi assegnò lo scudetto all'Inter, sentiti i tre esperti che, successivamente, si sono smarcati dal Rossi affermando che, se avesse voluto, avrebbe potuto non proclamare i nerazzurri campioni d'Italia a tavolino.

    Lo stesso Abete ha dichiarato a Tuttosport: "Non ci sarà una relazione che renderemo nota urbi et orbi. Capisco che la scelta provochi tanto interesse, ma ognuno ha il suo ruolo".  Bravo. Proprio per questo, invece, la  Federcalcio deve pubblicizzare al massimo il rapporto Palazzi perchè i tifosi di tutte le squadre hanno il diritto di sapere. Cinque anni di veleni, di ritardi, di rinvii sono stati sin troppo sufficienti per mettere a repentaglio la credibilità della giustizia sportiva: oggi più che mai urge la massima trasparenza.

    Ultimo, ma non meno importante, il punto che riguarda la prescrizione dei reati sportivi. L'articolo 39 parola chiaro e dice ciò che leggete qui:

    http://figclazio.info/2010/09/02/cgs-art-39-revocazione-e-revisione/

    Se, sottolineo, se, la Procura Federale fosse dell'avviso che gli atti acquisiti successivamente al 2006 cambino radicalmente lo scenario dipinto cinque anni fa, non ci sarebbe prescrizione che tenga. L'articolo 39 è lì a ricordarlo apposta. Su Calciopoli non è stata fatta tutta la chiarezza e tutta la pulizia che doveva essere fatta. Il nostro calcio ha l'ultima occasione per salvarsi la faccia. Veda di non sprecarla.

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