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  • Calciopoli:| Oggi la sentenza sull'appello di Giraudo

    Calciopoli:| Oggi la sentenza sull'appello di Giraudo

    Giraudo: oggi la sentenza che può cambiare tutto.
    Calciopoli, l'appello.
    I capi d’imputazione hanno traballato a lungo durante il breve dibattimento. Quelli che sembrano capisaldi in primo grado, si sono trasformati in puntelli per tenere in piedi un’accusa, quella di associazione a delinquere, che alla luce delle udienze di appello appare più fragile. Ma il Tribunale di Napoli, finora, ha sempre respinto le tesi contrarie a quelle di Narducci e Beatrice, i pm dell’indagine Calciopoli. Così Antonio Girando, che oggi pomeriggio intorno alle 17 conoscerà la sentenza d’appello del giudice Stanziola, affronta l’ultima giornata del processo con ottimismo, ma cauto. Insieme a lui Tullio Lanese, Tiziano Pieri e Paolo Dondarini, che durante l’appello hanno prodotto le ormai celebri intercettazioni oscurate durante le indagini e che riascoltate in aula hanno dato una luce completamente diversa alla sentenza di condanna avvenuta in primo grado dopo il rito abbreviato. Si è così scoperto che la presunta cupola, al cui vertice dovevano esserci Moggi, Girando e i designatori Bergamo e Pairetto, non funzionava poi così bene. Così, per esempio, dopo le partite andate teoricamente bene per l’associazione a delinquere (chessò una sconfitta del Milan) arrivavano sonori cazziatoni agli arbitri che avevano sbagliato. Un controsenso che, infatti, pur essendo stato registrato è stato “dimenticato” dall’accusa. Questo e tanti altri esempi hanno mostrato gli evidenti limiti dell’indagine e, quindi, dei capi d’imputazione. In definitiva, a Giraudo non venne attribuita nessuna scheda svizzera, non vi è nessuna telefonata di Giraudo con i designatori né tanto meno con arbitri. Oggi il procuratore generale Carmine Esposito inizierà a parlare intorno a mezzogiorno, seguirà un’eventuale replica delle difese, poi camera di consiglio fino alla sentenza. Se fosse anche solo parzialmente assolutoria (se cadesse, per esempio, l’associazione a delinquere), si aprirebbero scenari interessanti.


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