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  • VIDEO Scommesse: |Conte e il giallo 'palestra-pullman'

    VIDEO Scommesse: |Conte e il giallo 'palestra-pullman'

    Calcioscommesse. Il tecnico della Juve chiamato per Salernitana-Bari: "Clima tranquillo, non temo deferimenti".Ma resta da chiarire l'equivoco 'palestra-pullman'.
    Conte in procura spiega che non sapeva: "Ho chiarito tutto".
    Le sensazioni, le circostanze, il clima e soprattutto i luoghi nei quali il Bari apparecchiò il tarocco con la Salernitana nella serie B 2008-09. Nella miriade di domande a cui Antonio Conte è stato sottoposto ieri in Procura Figc durante le quasi tre ore di interrogatorio spiccano quelle che mirano alla ricostruzione logistica della combine e che i federali formulano sistematicamente al convocato di turno: se l’accordo tra compagni di squadra è stato raggiunto in palestra, è un conto; se invece si è deciso di vendere la partita sul pullman, è un altro. Non è una sfumatura, sul punto c’è grande confusione nello spogliatoio che è per intero sotto accusa, forse proprio dai luoghi del misfatto passa il destino del tecnico della Juve che in palestra non c’era, ma in pullman sì. Ce ne corre, quanto da un’archiviazione a un’accusa di omessa denuncia. Che oggi, comunque, sembra un po’ più lontana. «Sono rimasto dentro a lungo perché abbiamo parlato di due partite (anche Bari-Treviso del maggio 2008, ndr) — le parole di Conte all’uscita dall’interrogatorio —. Ma il clima è stato sempre tranquillo, nonostante i precedenti. Abbiamo anche bevuto il tè coi biscotti. Io penso di aver chiarito tutto. Se temo un deferimento? Assolutamente no». Gli uomini di Palazzi stanno scavando e continueranno a farlo, ma, al momento, non hanno granché in mano per mettere anche il nome di Conte nella lista dei deferimenti, che sarà pubblicata verso la fine di aprile, per un «remake» di quanto successo la scorsa estate. «Ho provato imbarazzo? — ancora Conte — No, quando si dicono le cose col cuore non c’è mai imbarazzo». Ieri, rotta la tensione del momento con battute sul calcio giocato (era presente anche il procuratore Palazzi), il tecnico della Juve, accompagnato dal solito tris di avvocati (Chiappero, De Renzis e Turco), ha negato su tutta la linea: nessuna implicazione, cosa già nota alla Procura di Bari che l’ha sentito in qualità di «informato sui fatti», e nessuna consapevolezza di combine. Ma c’è ancora qualche ombra che alcune deposizioni non hanno dissipato: tanti, e ieri l’ha ribadito pure il super pentito Andrea Masiello, dicono che Conte non sapeva niente di niente degli accordi sottotraccia del suo Bari, solo alcuni non lo scagionano del tutto, ma nessuno interpreta la parte del grande accusatore che l’estate scorsa fu di Filippo Carobbio. Senza il famigerato «Conte sapeva» non si va avanti, insomma. Il fatto, però, che qualcuno nella sua audizione non abbia provveduto a sgombrare il campo dal dubbio lascia aperta la partita. Così la testimonianza di Bonomi, che ha pronunciato un generico «tutti sapevano», si inserisce nel fascicolo degli incerti insieme ai vari Lanzafame ed Esposito. Restano nel limbo, invece, le parole di Kutuzov che a Bari andò più a fondo: «Ci disse che lui era comunque con noi e quindi rispettava la decisione della squadra», disse allora l’attaccante bielorusso che è convocato in Procura Figc per giovedì.


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