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  • Scommesse, legale Conte: 'Per voi Carobbio è Dio'.  Ma Palazzi lo difende

    Scommesse, legale Conte: 'Per voi Carobbio è Dio'. Ma Palazzi lo difende

    20.30 Filippo Carobbio, l'accusatore del tecnico della Juventus Antonio Conte nell'inchiesta sul calcioscommesse, "è un personaggio poco trasparente". Lo ha sottolineato l'avvocato Giulia Buongiorno, membro del collegio difensivo di Conte, intervistata da Sky Sport 24. Parlando di Carobbio, ha detto il legale, "è importante leggere tutti gli atti del processo giudizio". Da essi emergerebbe che Carobbio "è un personaggio poco trasparente, ha cercato di rescindere i sui legami da altri personaggi. Aveva interesse a scaricare le sue responsabilità su altri, a derubricare il suo reato, a scindere la sua posizione da quella degli 'zingari'". 

    20.00 Nella sua replica in aula, il procuratore Federale Stefano Palazzi ha risposto a Giulia Bongiorno, avvocato difensore di Antonio Conte, ribadendo la credibilità del 'pentito' Filippo Carobbio: "Non è vero che le dichiarazioni accusatorie nei confronti di Conte e Alessio e tutti i coinvolti sono tardive - le parole di Palazzi - Sono solo progressive. Ma è umanamente comprensibile. La credibilità intrinseca ed estrinseca di Filippo Carobbio, invece, è dimostrata dai fatti. Tutte le dichiarazioni di Carobbio sono pienamente riscontrate sia dalle indagini della polizia giudiziaria sia dai contatti telefonici tra gli esponenti del mondo delle scommesse e i calciatori".

    19.00 La Bongiorno su Albinoleffe-Siena: “A ulteriore conferma che Conte sapesse, vi è Stellini che invia a sistemare... Ed è poco credibile che Conte lo sapesse. Il riscontro è che Stellini ha patteggiato e ammesso, ma il principio che viene affermato: 'quello che sa il vice, sa anche l'allenatore'. La suprema Corte cosa dice? Ha detto che è un errore logico, che il giudice sbaglia e chiede visione acritica e intuitiva. Dicono: 'Conte non poteva non sapere perché ha un carattere da accentratore'. Ma se si cerca un appiglio si deve cercare un carattere opposto. I primi tre google di Conte sono arrogante, duro e pessimo. Ma se uno è così, a Conte non dici nulla. C'è la prova: Stellini è il soggetto al quale Carobbio si rivolge per il permesso. Carobbio dice a Stellini e Stellini risponde: 'Non andare a dire niente a Conte, scappa da tua moglie e fagli trovare la situazione del tutto definita'. Il soggetto che era a conoscenza di questa combine, era un soggetto che dice non andate da Conte a dirgli niente”. (Tuttosport)

    18.30 Giulia Bongiorno:  "La strategia difensiva di Filippo Carobbio e' chiara: derubricare il proprio reato in un semplice peccato, evitando così una pericolosa associazione per delinquere in sede penale - dice la Bongiorno nella sua arringa- Per questo Carobbio accusa Conte, per questo cerca di ridimensionare il proprio ruolo nel calcioscommesse. Per la Commissione Disciplinare Carobbio è testimone di assoluta credibilità, Carobbio è divino, uno e trino, una mitizzazione che mi ha fatto impressione ma non è affatto casuale, perchè per lui i giudici hanno utilizzato il famoso riscontro ping-pong. Cosa prova la credibilità del pentito su Novara-Siena? La combine svelata della gara AlbinoLeffe-Siena. E cosa prova quest'ultima? Naturalmente quanto già detto su Novara-Siena. Ma questo riscontro ping-pong è stato rigettato dalla Cassazione".

    18.00 Palazzi attacca il Novara L'avvocato del Novara, Cesare Di Cintio, aveva chiesto per il Novara di tenere in considerazione il modello organizzativo della società, in vigore dal 2007, contro le frodi sportive dei propri tesserati. La replica di Palazzi è una stilettata mai avvenuta finora. Il pm, pur elogiando il modello Novara (già valso il passaggio a -2 punti al primo processo), poi sentenzia: Palazzi su Novara: “Ritengo che la Corte debba fare chiarezza sulla vicenda. Va chiarito il momento in cui il Novara si dotò di questo strumento, che nel 2007 aveva un grado di sofisticazione diverso rispetto a quello che richiederebbe oggi. Ma contro l'assoluzione c'è un ulteriore aspetto: sappiamo tutti che i modelli organizzativi vanno anche eseguiti e la società deve dimostrare di aver eseguito il modello ma il Novara non lo ha dimostrato. Peraltro, anche nostro statuto federale, prevede adozione di modelli organizzativi, ma rimane scoperto il profilo dell'esecuzione, e non vi è alcuna prova concreta dell'esecuzione. Per questo si parla di astratto, e che fosse carente lo dimostra Novara-Ascoli, in cui c'era profondo coinvolgimento almeno in primo grado, e i fatti hanno dimostrato che esecuzione non sia stata tra le più efficaci. L'adozione dei modelli organizzativi, non assume a fatto esimente”. (Tuttosport)

    16.20 All'avvocato Grassani (e successivamente l'avvocato Bruno), replica il pm federale, Stefano Palazzi: “Ci sono riscontri formidabili, specifici e puntuali a tutte le dichiarazioni di tutti i personaggi coinvolti. Risulta che Camilli rifiutò richiesta di 100mila euro perché troppo esosa. E la procura ha anche escluso il mandato di Iaconi togliendo l'aggravante (della radiazione, ndr)".  (Tuttosport).

    "Faccio il presidente da circa 20 anni. Di me posso dire di avere carattere duro, ma non sono mai stato sfiorato da nulla. Ho avuto la sfortuna di avere scelto un direttore sportivo (Andrea Iaconi, ndr) che ha portato 6 criminali, ma io faccio il presidente, non entro nei discorsi tecnici". Con queste parole, il presidente del Grosseto, Piero Camilli, si è appellato alla Corte di Giustizia federale contro l'inibizione di 5 anni e l'estromissione del club dalla Serie B decise dalla Disciplinare nell'ambito del processo al Calcioscommesse. "Sono stato ucciso mediaticamente, ma davanti a voi c'è un uomo e non un presidente. Mi rimetto alla vostra capacità di leggere le carte" (Repubblica.it)

    15.30 L'avvocato Grassani chiede il proscioglimento di Piero Camilli, accusato dal suo ex ds Andrea Iaconi di aver fatto da mandante della combine di Ancona-Grosseto: "Quelle dichiarazioni di Iaconi, l'unico che parla di Camilli per via diretta e non de relato, non sono autoaccusatorie in quanto nella prima deposizione in procura federale si diceva all'oscuro di tutto, poi dopo la condanna a 4 anni in primo grado della Disciplinare, Iaconi diventa il collaborante, l'unico soggetto che accusa il Grosseto. Il laboratorio degli scommettitori, coloro che alteravano partite con finalità di scommesse, e Camilli risponde di responsabilità diretta per un illecito di partita pareggio di cui non c'entra nulla. Grosseto aveva avuto 8 partite in danno a questo signore, su 24 punti totalizza 3 per colpa di questo manipolo di infedeli. E improvvisamente alla trentesima di campionato, diventano tutti agnellini e chiedono autorizzazione al presidente? Questa è la classica partita secondo il sistema-Carobbio, questa è l'unica con gli stessi protagonisti ma un copione completamente diverso. È credibile? Questo presidente è negli atti, ha denunciato nel 2009 il comportamento anomalo dei suoi giocatori, ma purtroppo è stato tutto archiviato" (Tuttosport).

    14.25 Il presidente di Corte, Gerardo Mastrandrea, ha apena aperto il dibattimento. dopo aver illustrato i ricorsi, ha chiesto a tutti gli avvocati di rispettare i tenmpi prestabiliti: "Vi assicuro - ha detto Mastrandrea - che abbiamo passato il ferragosto a leggere le vostre memorie, abbiamo letto praticamente tutto...". L'avvocato Paolo Rodella, in difesa di Pesoli, Pellicori e Vitiello, chiede istanza istruttoria preliminare al dibattimento per i suoi assistiti. Confermati tutti i ricorsi precedentemente illustrati, con l'aggiunta delle parti terze di Vicenza, Nocerina, Cesena e Gubbio. La Corte si è ritirata per discutere le istanze di Federsupporter e Codacons: respinta la loro presenza al dibattimento (Tuttosport). 

    13.30 Antonio Conte, tecnico della Juventus, è arrivato all'ex Ostello della Gioventù di Roma insieme al suo vice, Angelo Alessio, all'amministratore delegato, della Juventus, Beppe Marotta, e agli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero. Alle 14.00, prende il via il secondo grado del processo sportivo sul calcioscommesse, presso la Corte Federale della Federcalcio. È arrivato anche il pm federale, Stefano Palazzi

     

    Questa mattina sui giornali: 

    Calcioscommesse, appello al via: nuove carte per smontare le accuse di Carobbio.

    Conte, sfida in aula: così il tecnico cerca il ribaltone.
    Il volo che porterà Antonio Conte a Roma atterrerà a Fiumicino, da Linate, poco dopo le otto. Poi un nuovo summit con i legali e, nel primo pomeriggio, il tecnico campione d’Italia con la Juve prenderà posto nell’aula al piano meno uno dell’ex Ostello della Gioventù. Conte ha deciso di vivere il processo d’appello sullo scandalo scommesse che lo riguarda seduto a pochi metri dalla Corte Federale della Federcalcio, che già giovedì potrebbe emettere i verdetti. Una scelta di rispetto per la giustizia sportiva che in primo grado lo ha condannato a dieci mesi di squalifica: Conte ritiene di aver subito un’ingiustizia ed è convinto di riuscire a ribaltare già in appello il verdetto di due settimane fa, ma non per questo ha assunto un atteggiamento diverso da quello di chi vuole capire il perché di certe accuse che lo hanno strattonato sotto i riflettori.

    Il processo d’appello sarà breve, brevissimo. L’appuntamento in aula è per le 14, poi spazio alle difese chiamate a parlare non più di cinque minuti per ogni incolpato: una sola sarà l’udienza dedicata ai ricorsi per il filone di Cremona, così come una, quella di domani, sarà dedicata al filone d’inchiesta di Bari. Gli interventi dei legali di Conte saranno due: prima prenderà la parola l’avvocato Antonio De Renzis, poi Giulia Bongiorno. Così come in primo grado, anche stavolta non verrà messa in dubbio la credibilità del grande accusatore Filippo Carobbio, ma come quest’ultimo non sia stato attendibile sempre e comunque. A sostegno della difesa numerosissime contraddizioni o ricostruzioni prima negate e poi ammesse o viceversa: verrà fatto notare, ad esempio, come Carobbio non abbia mai raccontato di esser stato presente il giorno della lite fra le mogli dell’ex difensore del Siena e di Conte, all’epoca dei fatti contestati sulla panchina dei toscani, mentre da nuove rivelazioni lo stesso Carobbio sarebbe stato al fianco della consorte mentre rinfacciava alla signora Conte il fatto che l’allenatore non avesse accordato il permesso perché il marito assistesse al parto della figlia, episodio che avrebbe portato Carobbio a nutrire rancore nei confronti del tecnico (gli avvocati di quest’ultimo produrranno un documento sul perché la moglie spese 1500 euro in quell’occasione).

    Oggi Conte sarà in aula. Domani potrebbero scegliere la stessa strada anche Bonucci e Pepe, prosciolti in primo grado, ma di nuovo a processo dopo l’impugnazione della loro assoluzione da parte del procuratore federale Stefano Palazzi. Il pm del pallone, nel suo ricorso, ha chiesto per Bonucci almeno la squalifica di un anno per omessa denuncia. Stessa cosa per Pepe. Il processo d’appello riguarderà, domani, anche il Bologna: il tabulato di una telefonata fra Portanova e Di Vaio potrebbe inguaiare la posizione dei giocatori e della stessa società dopo che, in primo grado, per il club la pena è stata un’ammenda e per Di Vaio si è arrivati al proscioglimento. Subito dopo le sentenze d’appello, per le parti condannate ci sarà la possibilità di ricorrere al Tnas, ultimo grado della giustizia sportiva: i giudici presso il Coni potrebbero esprimersi entro metà settembre.


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