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  • VIDEO Scommesse, processo chiuso: chiesti 3 anni e 6 mesi per Bonucci
VIDEO Scommesse, processo chiuso: chiesti 3 anni e 6 mesi per Bonucci

VIDEO Scommesse, processo chiuso: chiesti 3 anni e 6 mesi per Bonucci

Si è conclusa questo pomeriggio l’udienza del procedimento sportivo di secondo grado, di fronte alla Corte di Giustizia Federale, relativo al filone d’inchiesta sul calcio scommesse condotto dalla Procura della Repubblica di Bari, che ha seguito il dibattimento svolto ieri riguardo i fatti relativi all’inchiesta della Procura di Cremona.
Al vaglio della Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea, che ha aperto i lavori intorno alle 10.15 per chiuderli intorno alle 17, le posizioni di 9 tesserati (i calciatori Nicola Belmonte, Leonardo Bonucci, Marco Di Vaio, Stefano Guberti, Salvatore Masiello, Simone Pepe, Daniele Portanova, Giuseppe Vives; l’ex Presidente del Lecce Pierandrea Semeraro) e 5 club (Bologna, Lecce, Udinese e le parti terze Vicenza e Nocerina).

Il Procuratore federale Stefano Palazzi, che ha presentato ricorso contro tutte le assoluzioni pronunciate dalla Commissione Disciplinare ad eccezione della posizione di Daniele Padelli, ha chiesto la squalifica per 3 anni e 6 mesi nei confronti di Bonucci, Belmonte, S. Masiello e Vives (1 anno, in subordine, in caso di derubricazione a omessa denuncia per i primi due), 3 anni per Portanova, 1 anno per Pepe e Di Vaio, 5 punti di penalizzazione per il Lecce (in aggiunta all’assegnazione ad altro campionato già comminata in primo grado), 2 punti per il Bologna con 50.000 euro di ammenda, stessa somma richiesta per l’Udinese, in entrambi i casi per responsabilità oggettiva per i rispettivi tesserati all’epoca dei fatti. Chiuse le udienze, la Corte ha subito cominciato la camera di consiglio; da quanto annunciato in aula dal Presidente Mastrandrea, i dispositivi sono attesi, per quanto possibile, domani.

17.04 "La telefonata e la sua durata sono compatibili alla proposta di combine di Portanova a Di Vaio e al suo secco rifiuto". Così afferma il Procuratore federale, Stefano Palazzi, chiedendo alla Corte di Giustizia federale l'acquisizione del tabulato relativo a una telefonata tra il difensore del Bologna, Daniele Portanova e l'allora capitano dei felsinei, Marco Di Vaio. Una prova che, secondo l'accusa, dimostrerebbe il tentativo di combine di Bologna-Bari del maggio 2011. "Non ho chiamato Di Vaio nè al telefono nè incontrato di personà, questa è la risposta di Portanova alla Procura - ricorda Palazzi ai giudici del processo d'appello al Calcioscommesse -. Ma le bugie hanno le gambe corte. Al fronte di un dato fattuale ha cambiato la sua linea difensiva".

12.00 "Andrea Masiello si contraddice e non dice la verità". Gian Pietro Bianchi, avvocato del calciatore Leonardo Bonucci è chiaro durante la sua arringa difensiva davanti alla Corte di Giustizia federale. "Per Masiello inizialmente questa partita non esiste - fa notare l'avvocato -, ma più avanti chiede di essere ascoltato nuovamente dalla Procura di Bari perchè ha una sola preoccupazione: a fronte di un illecito contestato, non vuole rischiare il reato associativo. Ecco perchè il 4 aprile, di fronte al giudice per le indagini preliminari Masiello corregge il tiro, rivelando di aver parlato con i compagni di squadra Belmonte, Bonucci e Salvatore Masiello sul campo di allenamento. All'osservazione del giudice: 'ma Bonucci non poteva essere al campo', Masiello osserva che il colloquio era avvenuto prima della partenza di Bonucci per il ritiro della Nazionale. Soltanto dopo, nell'interrogatorio successivo, Masiello ricorda di avere parlato con Bonucci sul pullman, nel viaggio verso lo stadio di Udine".

"Come può la Procura sostenere che Masiello specifica in modo coerente e non contradditorio il momento ni cui parlò della presunta combine con Bonucci?". Per la stessa partita l'ex capitano del Bari coinvolge anche l'altro bianconero Simone Pepe, che in quella stagione vestiva la maglia dell'Udinese. "Non c'è la prova della telefonata fatta da Salvatore Masiello. Se non c'è non c'è. Eppure i magistrati l'hanno cercata - dichiara l'avvocato Luigi Chiappero ai giudici -. La ricostruzione fatta Andrea Masiello non quadra, è completamente sbagliata. Per questo la sentenza della Commissione Disciplinare va confermata in toto (anche Pepe era stato prosciolto in primo grado, ndr)".

11.30 Il Procuratore federale, Stefano Palazzi ha fatto allegare agli atti del processo d'appello al Calcioscommesse, in corso a Roma, alcuni articoli di giornale sulle recenti indagini della Procura di Bari. Il suo obiettivo è dimostrare ulteriormente la credibilità del pentito Andrea Masiello, messa in discussione dal proscioglimento in primo grado dei soggetti coinvolti nella presunta combine di Udinese-Bari del maggio 2010: gli juventini Leonardo Bonucci e Simone Pepe, il granata Salvatore Masiello, il senese Nicola Belmonte, e l'Udinese per responsabilità oggettiva dell'ex tesserato Pepe. "Tantissimi e onorevolissimi organi di stampa riportano che molti calciatori sono stati sentiti dalla Procura di Bari nella qualità di indagati. Gli articoli dimostrano la validità delle dichiarazioni Masiello, intrinseca ed estrinseca. Produciamo quegli articoli di giornale nell'impossibilità di poter produrre i verbali di Lanzafame e Masiello nella loro integrità per non intralciare il lavoro della Procura di Bari. Il fatto che Bonucci si trovasse in ritiro con la Nazionale non rappresenta un alibi - ha spiegato Palazzi ai giudici della Corte di Giustizia federale -: Masiello aveva avuto modo di parlare della proposta alterativa in pullman. Ed è inverosimile il risentimento e l'invidia di Masiello per lo sviluppo di carriera avuto da Bonucci per formulare accuse così gravi". Palazzi ha chiesto quindi di "riformare integralmente le decisioni della Disciplinare e di accogliere le richeste già formaulate da questo ufficio (4 anni per Belmonte, 3 anni e 6 mesi per Bonucci e Salvatore Masiello, un anno a Pepe e 50mila euro di ammenda all'Udinese, ndr). Qualora non fosse riscontrata in maniera sufficiente la manifesta volontà di Belmonte e Bonucci ad alterare la gara - ha aggiunto il Procuratore -, in via del tutto subordinata, chiedo la derubricazione da illecito in omessa denuncia e le loro squalifiche di un anno".

10.30 Secondo giorno del processo d'appello per il calcioscommesse. Questa mattina, nell'aula dell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico, sono arrivati i calciatori juventini Leonardo Bonucci e Simone Pepe e il difensore del Bologna, Daniele Portanova, accompagnato dalla moglie e dai due figli.

La Corte di Giustizia federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, dovrà esaminare, oltre alle posizioni dei tre, anche quelle di altri sette tesserati e di tre club: Bologna, Udinese e Lecce. "Sarà una camera di consiglio fiume, ci auguriamo di poter rendere note le decisioni già domani", ha annunciato Mastrandrea all'apertura dei lavori.

 


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