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  • Cambiano gli uomini, la Juve invece no

    Cambiano gli uomini, la Juve invece no

    • Nicola Balice

    La Coppa Italia non è il campionato, questo non può essere messo in discussione. Ma dalla Coppa Italia possono arrivare messaggi importanti anche e soprattutto in ottica campionato. E dalla Coppa Italia viene fuori come la Juve debba sentirsi effettivamente la favorita per la vittoria dello Scudetto. Un po' perché il secondo tempo della partita con la Lazio ha proposto una squadra a tratti straripante, come e più di quanto visto nella primo tempo con l'Udinese. Ma soprattutto perché pur continuando a cambiare tre-quattro-cinque elementi da una partita all'altra, il livello del gioco bianconero per intensità ed efficacia cresce gara dopo gara.

     

    CAMBIA LA JUVE, LA JUVE NON CAMBIA - Fotografare il tutto con una dipendenza da Higuain del Napoli maggiore a quanto non sia quella della Juve da Dybala sarebbe riduttivo e senza una controprova su un lasso di tempo significativo anche sbagliato. Ma se pensarlo è così facile, il merito è proprio della Juve che ha espugnato in carrozza lo stadio Olimpico. Certo, l'Inter è tutto un altro avversario rispetto alla Lazio di oggi. Ma le difficoltà palesate dal Napoli, al di là del risultato, mettono in risalto quella coperta che effettivamente appare troppo corta per restare in vetta fino alla fine in un campionato così lungo e combattuto, che vede il gruppo di Sarri impegnato anche in Europa League. La Juve, al contrario, continua a crescere. Ha già recuperato uomini importanti come Asamoah e Caceres, presto ritroverà anche Pereyra e Barzagli, scoprendo sempre più quello che fino a fine ottobre sembrava impossibile: una rosa di almeno 18-20 titolari. Non tutti sullo stesso piano, è evidente che ci siano elementi semplicemente imprescindibili specialmente nei momenti chiave, partendo da Buffon e arrivando fino a Dybala. Attorno a loro, però, Allegri può permettersi di ruotare mantenendo un livello via via crescente che in questo momento non ha rivali in Italia. Tra campionato e Coppa Italia sono dodici le vittorie consecutive, per un contatore che in casa Juve si spera che possa continuare a girare ancora a lungo. Prossima sfida, la Roma 2.0 di Luciano Spalletti: la Juve cambierà ancora pur restando sempre la stessa, giallorossi permettendo. Proprio quello che il Napoli non è riuscito a fare. Ma che in campionato, per il momento, non ha avuto bisogno di fare: anche questo è un fatto, come il meritato primo posto della formazione di Sarri. Quanto basta per continuare in casa Juve a scaricare la pressione sulla capolista di turno e tenere alta la tensione per completare una rimonta che potrà ritenersi tale solo quando e se il quinto Scudetto consecutivo verrà cucito sul petto di Buffon e compagni.  

    @NicolaBalice


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