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  • Cameriere vs Mutu:| 'Nessuna offesa razzista'

    Cameriere vs Mutu:| 'Nessuna offesa razzista'

    Il comunicato è in lessico forense, ma comprensibile. Lo ha scritto l’avvocato Luca Spaziani, che assiste Berat Racaj, il 28 kosovaro del «Full Up» picchiato da Adrian Mutu. Spaziani è stato incaricato ieri dal cameriere della discoteca (ma lavora anche in un ristorante) di tutelarlo in ogni sede, penale e civile. Afferma dunque il legale che le affermazioni del calciatore viola («Ho reagito alle minacce di fare la fine della romena uccisa a Roma e a offese razziste») - rilasciate domenica per spiegare cosa lo ha provocato e indotto a colpire Racaj con un pugno e con un calcio a un occhio e al naso - sono «destituite di ogni minimo fondamento».

    «Previo mandato ricevuto in data odierna (ieri, ndc) dal signor Racaj Berat, in ragione della spiacevole aggressione da lui subita il 24 ottobre per mano del calciatore della Fiorentina Adrian Mutu, sono con la presente a informare la stampa che (quale difensore del signor Racaj) ho il dovere di far valutare preliminarmente le condizioni psico fisiche del ragazzo, apparso particolarmente provato e segnato dalla vicenda. All’esito delle visite, comunque entro la fine di questa settimana, si decideranno insieme forme e modi necessari a rendere edotti i media circa la verità dei fatti.

    «In ogni caso si impone sin da ora - ecco la parte cruciale del comunicato - una secca smentita delle dichiarazioni diffuse dal calciatore (e destituite di ogni minimo fondamento) circa la presunta provocazione di cui si sarebbe reso protagonista il mio assistito. Non c’è niente di più falso. E’ stata un’aggressione premeditata (di fronte a molti testimoni) nei confronti di un ragazzo per bene che stata svolgendo il suo lavoro». Segue firma dell’avvocato.

    Dunque Racaj smentisce nel modo più categorico di aver minacciato Mutu. E, oppure, di averlo apostrofato con frasi razziste. «Si tratta di una strategia difensiva: ognuno afferma ciò che ritiene più opportuno e utile. Posso capire, ma non accettare» puntualizza il legale.

    «Ho ricevuto il cliente (accompagnato allo studio da amici che vivono con lui in una palazzina nei dintorni di piazza Beccaria) e l’ho trovato scosso, provato. Entro questa settimana - spiega Spaziani - farò sottoporre Berat a visite e accertamenti medici. La prognosi per la rottura del setto nasale, una ferita a un’arcata sopraccigliare e le contusioni, lo sapete, è di 25 giorni. Ma è il primo referto. Bisognerà valutare bene le conseguenze dei traumi riportati perché un conto è la guarigione clinica, altra cosa è il completo superamento del trauma che attiene a valutazioni cliniche impossibili da pronosticare».

    Per il legale fanno fede e sono attendibili la querela presentata dal cameriere ai carabinieri e le informazioni rese agli stessi investigatori dai testimoni, certo Gianluca e Marco, due dei circa dieci soci di cui si compone la ’squadra’ del Full Up. Erano presenti al culmine del ’chiarimento’, fuori del locale notturno, preteso dal giocatore dopo l’equivoco col cameriere sul conto da pagare, quello delle bottiglie servite al tavolo. Mutu, secondo le dichiarazioni, è arrivato in via della Vigna Vecchia alle 2,30, accompagnato da amici. Si è intrattenuto per un’ora circa, poi la discussione con Berat Racaj che Mutu avrebbe atteso fuori fino a chiusura della discoteca. Al proposito i gestori precisano di aver fatto servire bevande alcoliche al calciatore e a suoi amici, ma entro l’orario consentito. E inoltre, che quella era la prima volta - almeno durante la loro gestione, avviata di recente - che Mutu entrava al Full Up. L’attaccante dunque non è cliente abituale. E non ha «un conto aperto» per le consumazioni. Se ne era parlato durante la prima ricostruzione dell’episodio, sembrava che la circostanza potesse in parte spiegare e ’giustificare’ il disguido sul conto.

    Schermaglie pre-processuali mentre il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi è sul punto di chiedere a uno sostituto procuratore d’indagare. Base di partenza, la dettagliata informativa dei carabinieri. Si procede per il reato di lesioni personali dolose, quando cioè «il soggetto che agisce pone in essere e desidera che l’evento si verifichi». E si procede d’ufficio (a prescindere dalla querela della vittima) poiché il referto del Santa Maria supera i 20 giorni di prognosi. Ne riporta 25. Vero è che entro i 40 giorni si è ancora nel campo delle lesioni lievi, ma bisogna attendere l’esito dei nuovi, ulteriori accertamenti medici. «Per malattia - si legge nei siti specializzati forensi - si deve intende qualsiasi anomalia dell’organismo a prescindere da alterazioni visibili».

    La lesione è considerata grave (tra le altre cose) «quando produce un indebolimento permanente di un senso o di un organo. O se provoca un’incapacità della persona superiore a 40 giorni». Si parla di lesione gravissima, invece, «quando la malattia non è guaribile o provoca la perdita di un senso, di un organo, la deformazione o uno sfregio permanente al viso».

    Chiediamo all’avvocato Spaziani se è vero che un accordo extragiudiziale potrebbe ridurre la portata del procedimento contro Mutu. Nel senso che un risarcimento potrebbe indurre Racaj - al momento ’solo’ parte offesa - a non costituirsi parte civile in sede di udienza preliminare. E a non avviare una causa civile di risarcimento danni. L’avvocato Spaziani annuisce, ma preferisce non anticipare alcuna strategia.
     


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