Non succede. Ma se succede? L'animo che si respira in questi giorni in casa Napoli è più o meno questo. C'è fiducia sull'esito del processo che riguarda il club, Cannavaro e Gianello. Non aiuta la notizia che molto probabilmente il verdetto arriverà addirittura lunedì. Cosa relativamente buona, da un lato, perché domenica il capitano potrà scendere in campo con la testa in parte sgombra. Per il resto, le ombre e le preoccupazioni non mancano.

La cura di Mazzarri è il lavoro: pensare solo al campo e a lavorare. Cercare di vincere tutte le prossime partite (Coppa Italia compresa) è il solo pensiero prima della sentenza, poi si vedrà. E paradossalmente non preoccupa il punto o i due di penalizzazione che la squadra rischia, ma il pericolo di poter perdere un giocatore fondamentale come Cannavaro. Difficile mettersi nei suoi panni (Grava invero non sta giocando) se si pensa che potrebbe rimanere a guardare per dei mesi: ecco perché ha chiesto al fraterno amico Aronica (e suo potenziale sostituto), che se dovesse succedere, di rimanere a Napoli. Ma questa è un'altra storia.

(Il Roma)