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  • Capello: 'Grande futuro per l'Inter, al Milan non si capisce nulla. Juve troppo morbida a Napoli, col Barcellona...'
Capello: 'Grande futuro per l'Inter, al Milan non si capisce nulla. Juve troppo morbida a Napoli, col Barcellona...'

Capello: 'Grande futuro per l'Inter, al Milan non si capisce nulla. Juve troppo morbida a Napoli, col Barcellona...'

Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus e Roma, ha affrontato diversi temi del campionato italiano a Radio Anch'io lo Sport: "Il Milan dovrebbe vivere e giocare costantemente la Champions, non può stare in quella posizione, deve essere una società molto più ambiziosa ma la strada è lunga e difficile. Berlusconi? Sono 4-5 mesi che non lo sento. L'Inter ha un grande futuro, Suning è una grande società, un grande azionista che ha dimostrato quali siano le sua ambizioni. Al Milan, invece, non si capisce nulla".

Su Donnarumma: "Io non lo criticherei, anzi lo abbraccerei, l'avrei fatto già negli spogliatoi. Se il Milan è in quella posizione attuale lo deve anche a Donnarumma, che ha fatto parate grandi, miracoli. Come tutti si può sbagliare. Io non ho mai criticato individualmente un giocatore, non è nelle mie caratteristiche".

Su Belotti: "L'Italia di Ventura ha giovani molto interessanti, è un bel gruppo, interessante sia sul piano tecnico che fisico. Belotti è uno degli attaccanti più forti d'Europa, sa muoversi, sa fare tutto, è veloce e potente, tecnicamente forse è anche più bravo di Batistuta. Come finisce con la Spagna? Se giochiamo dietro a quattro, credo che avremo dei problemi. Giocando a 5, invece, li abbiamo sempre messi in difficoltà".

Sulla Juve: "Mi trovavo in Olanda su invito di Seedorf, ma non c'è nessuna panchina in vista. Se tornerei ad allenare la Juve in caso di addio di Allegri? Ormai faccio un altro lavoro, faccio le telecronache, mi diverto in tv, lasciamo la Juve ai giovani che hanno idee innovative. Se mi volessero sentire come consigliere, allora andrebbe bene". Sulla sfida col Barcellona: "Vedo una sfida da 50 e 50. La Juve vista ieri non mi è piaciuta, è stata troppo morbida, ha incontrato troppe difficoltà nel palleggio e il Napoli è stato bravissimo nel pressarla e non permetterle di giocare. Ma il Barcellona non sa difendere, la Juve sì e potrà anche segnare qualche gol. L'importante è non mollare mai, non rilassarti mai, fino al 95', perché le spagnole in 3-4 minuti possono ribaltare il risultato. Messi? È il Pavarotti del calcio, altro che giocatore in fase calante come qualcuno dice. Magari non è il Messi che vedevamo prima, ma la qualità e la classe è talmente alta che ci farà divertire, speriamo non tanto contro la Juve...".

Sulla Roma: "Io sono andato via da Roma perché dopo 5 anni non riuscivo a dare più niente e non ricevevo quello che avrei voluto dai giocatori. Spalletti è lì da un anno e mezzo, ha fatto un buonissimo lavoro, la squadra è ottima, ha ambizioni di scudetto ed è giusto che un allenatore dica quello che ha detto Spalletti. Ma sei punti dalla Juve sono tanti, troppi. La Juve è conscia della propria forza, di vincere col minimo sforzo ma con la cattiveria che caratterizza tutto quello che è juventino".

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