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  • Capolavoro Novara, suicidio Inter: paga Gasperini, tradito dai giocatori

    Capolavoro Novara, suicidio Inter: paga Gasperini, tradito dai giocatori

    • di Xavier Jacobelli - Direttore www.quotidiano.net

    La coerenza è una virtù che qualche volta un allenatore  non deve applicare al calcio, soprattutto se impiega male i giocatori a sua disposizione. E' il lampante caso di Gian Piero Gasperini, 53 anni, timoniere di un'Inter più che mai alla deriva anche stasera a Novara.

    Presto castigata da Meggiorini, implacabile ex di turno, la squadra di Moratti ha battuto in testa nel primo tempo durante il quale la difesa a tre ha ballato, il centrocampo non è mai stato capace di bloccare le incursioni degli scatenati ragazzi di Tesser e l'attacco ha fatto cilecca. Castaignos è stato incredibilmente preferito a Pazzini. L'olandese sarà anche il Thierry Henry dei Paesi Bassi (pure questa ci è toccato sentire in tv), ma, a Novara è stato bruciato dal proprio tecnco che, accortosi della cantonata, dopo l'intervallo l'ha tenuto negli spogliatoi sostituendolo proprio con Pazzini mentre Obi ha preso il posto dell'irriconoscibile Forlan. Il quale Forlan è una punta centrale che non s'adatta affatto a giocare sulle fascia perchè al centro deve stare Milito. Il primo che si alza e ripete che l'uruguaiano sia il sostituto di Eto'o vince un viaggio premio in Daghestan.


    La difesa di Gasperini è un colabrodo tanto che , all'inizio della ripresa, Mazzarani si è presentato tutto solo davanti a Julio Cesar, ma ha incredibilmente sprecato il raddoppio. Arruffona, confusionaria, l'Inter ha patito il pressing del Novara, la cui prestazione è stata strepitosa. I nerazzurri si sono esposti con inopinata generosità ai contropiedi piemontesi, vivacizzati dall'ipercinetico Morimoto.

    Ciò che sgomenta di questa irriconoscibile Inter è la sua fragilità psicologica, l'inerzia con la quale ha vissuto il secondo tempo, come se dovesse proteggere il vantaggio e non rimontare lo svantaggio. Sneijder ha alzato bandiera bianca e allora Gasperini ha messo dentro Zarate sperando che qualcosa cambiasse. Macchè. E l'infortunio di Ranocchia, ad un quarto d'ora dalla fine, ha ulteriormente complicato la situazione: l'ex barese è stato costretto a rimanere in campo anche se zoppicante poichè l'Inter aveva esaurito tutte le sostituzioni.  Pazzini è stato l'unico a provare e riprovare a segnare a Ujkani: non ha avuto fortuna. Il Novara è calato alla distanza, Tesser l'ha capito al volo ed è passato al 4-4-2, coprendo la sua squadra.

    Gli ultimi minuti della gara sono  stati uno strazio per Moratti e per gli attoniti interisti sugli spalti del Piola, in delirio per il primo successo interno in serie A che era stato atteso per 45 anni. E quando Ranocchia ha affondato Morimoto in area, causando il rigore trasformato da Rigoni e facendosi espellere, ill sipario è calato sull'Inter più squinternata degli ultimi cinque anni. Cambiasso ha firmato il gol della bandiera nel finale, ma era troppo tardi per rimontare e, se rimonta fosse stata, l'ingiustizia per il Novara sarebbe stata totale. Tanto che, poco dopo, ci ha pensato Rigoni a chiudere definitivamente il conto, su ennesima iniziativa dell'incontenibile Morimoto.

    Il bilancio di Gasperini è catastrofico: 5 gare ufficiali, 4 sconfitte, 5 gol segnati e 10 subiti, la peggior partenza in campionato degli ultimi 28 anni, una delle peggiori negli ultimi 90 anni, 1 solo punto in classifica. Quello di Novara è stato un suicidio collettivo. A pagare è l'allenatore, ad affondarlo è stata una squadra senz'anima e senza nulla in corpo che fosse degno dell'Inter.


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