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  • Caracciolo:| L'Airone ha riaperto le ali

    Caracciolo:| L'Airone ha riaperto le ali

    Un gol alla Caracciolo. Un gol pesante per il Genoa, per la panchina traballante di Malesani e per l'Udinese che, approfitta del mezzo passo falso della Juventus e si insedia sola sul tetto del campionato.
    Il primo gol della stagione di chi ha lasciato molto più di mezzo cuore a Brescia non poteva che essere un pezzo pregiato del repertorio e nel finale per poco non si regala il bis: «Volevamo andare a Torino contro la Juventus per fare una bella partita - racconta Caracciolo che dentro va a mille ma non lo dà a vedere -. Ci siamo riusciti. Abbiamo attaccato senza mollare mai. Il pari è arrivato, ma alla fine poteva scapparci qualcosa di più».

    COLPACCIO solo sfiorato, ma il Genoa si rimette in corsa e l'Airone segna la prima tacca. Non sarà l'ultima. Una profezia facile perchè l'Airone si porta appiccicato addosso il marchio del gol. Mai rinnegato anche nelle stagioni più insipide. Una mitragliatrice dopo il ritorno a Brescia: 8 reti dal gennaio al giugno 2008, 15 nella stagione 2008/09, 25 nell'anno della promozione.
    E non sarebbe onesto puntargli contro l'indice per la mancata salvezza del Brescia. Dodici centri in serie A sono un bottino discreto, sufficiente per evitare la retrocessione se nel conto finale fossero entrati anche i gol di Diamanti, di Eder e magari di qualche centrocampistia
    Storia vecchia, ma il ricordo fa ancora male con la consapevolezza di avere lasciato, suo malgrado il lavoro a metà. L'Airone era tornato a Brescia, buttando alle ortiche un contratto faraonico in Scozia, con i Rangers, per spingere la squadra più amata dove l'aveva lasciata nella stagione 2004-05. Obiettivo centrato, anche se al terzo tentativo. Mancato il secondo: evitare che il Brescia cadesse nell'antico vizietto dell'altalena fra A e B.
    Ricordi agrodolci e quel tanto di rabbia che i primi mesi di Genova non hanno cancellato del tutto. Attizzata dalla maledizione del gol che non voleva saperne di arrivare, negato anche da qualche palo di troppo: «Sono felicissimo per il gol - e finalmente l'Airone si lascia un po' andare -. Finalmente mi sono sbloccato. L'unico rammarico - conferma Caracciolo - è avere colpito qualche palo di troppo. Ma alla fine - promette - i conti torneranno». I conti cominciano a tornare anche per Malesani: «Abbiamo dato una risposta - conferma Caracciolo - a chi criticava Malesani? Sì, ma sono convinto che di risposte ne daremo ancora».
    MA NON C'È TEMPO per festeggiare. Domani si torna in campo. E poi c'è il pensiero di Brescia. Qualche settimana fa Caracciolo lodava il Brescia dei giovani: « Una squadra che ha dimostrato personalità - spiegava l'Airone - un gruppo vero e si vede nel modo con cui si aiuta in campo».
    Ma da un mese a questa parte, mettendo nel conto anche i troppi infortuni per una squadra che non se li può permettere, il giocattolo se non proprio rotto, fa fatica a muoversi. Ma da Genova un amico speciale soffre, si preoccupa, tifa perchè Scienza e i suoi ragazzi escano dal tunnel.


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