Lo slogan di Mimmo Di Carlo: «Non importa chi gioca. L'importante è sentirsi gente da Chievo». A caccia di imprese Mimmo carica così la ciurma. Sole alto in casa gialloblù. La salvezza è vicina. «Ma non troppo», aggiunge il Ciociaro. «E proprio per questo ogni partita adesso diventa determinante. Un punto ne vale due. Una vittoria, invece, può spostare addirittura gli equilibri. Con il Cesena vogliamo vincere. E proveremo a farlo dall'inizio alla fine». PAPÀ NATALE. Di Carlo aveva stupito con effetti speciali a Genova scegliendo come modulo l'albero di Natale. La solita difesa a quattro. Robusta mediana a tre. Due trequartisti ed un unico riferimento offensivo. Oggi le scelte di campo potrebbero essere leggermente diverse. Il motivo? Mancano Bradley e Théréau. E soprattutto l'assenza del francese priva l'allenatore gialloblù di un elemento altamente eclettico. Cyril può fare il trequartista e la mezzapunta. E oggi non esiste un giocatore in grado di surrogarlo. L'ipotesi più accreditata allora è quella di vedere il Chievo schierato con la solita mediana a tre, Cruzado sulla trequarti e le due punte davanti. «Non è detto sia così – risponde Di Carlo -. Potrei dare compiti specifici anche a uno tra Paloschi e Moscardelli. Più che la posizione, conta l'atteggiamento che uno assume quando va in campo. Di sicuro non mi lamento. Chi c'è, infatti, darà tutto». INCOGNITA BERETTA. E il Cesena si presenterà in campo consapevole di una cosa: sbagliare ancora potrebbe risultare molto pericoloso. Mario Beretta, ex della gara, ha lavorato a 'porte chiuse' e cercherà sicuramente di sorprendere. «Dispongono di ottima qualità – osserva ancora Mimmo – e sono convinto che ci attende una gara molto impegnativa. Sappiamo benissimo cosa vuol dire 'avere fame' di vittorie. Per questo abbiamo scelto di andare in ritiro con un giorno di anticipo. Volevamo prepararla molto bene questa partita. Voglio massima concentrazione. E sarà fondamentale avere da subito l'impatto migliore». E Beretta? «Il nuovo allenatore porta sempre una scossa. È la sua prima partita. Avrà cercato di modellare al meglio la squadra». CERCASI VITTORIA. Il successo di Genova ha rilanciato il Chievo. Ora serve una pronta inversione di tendenza anche in casa. Nelle ultime due gare casalinghe contro Parma e Lazio sono arrivate solo sconfitte. E non è ancora stata metabolizzata del tutto la battuta d'arresto al Bentegodi contro il Siena che ha fatto uscire i gialloblù dalla Coppa Italia. «Sono momenti – spiega Mimmo -. Nella parte iniziale della stagione riuscivamo ad esprimerci meglio in casa. Poi è arrivata questa inversione di tendenza. Credo, comunque, che debba essere rilevato il dato complessivo di quanto fatto dal Chievo fin qui. Magari non sempre ci è riuscito di fare fino in fondo quello che avremmo voluto. E ci è rimasto un po' di rammarico. Ma la risposta sul campo non è mancata». SCELTE DI CAMPO. E torniamo a quella che potrebbe essere la formazione di partenza. Il Chievo, comunque, non dovrebbe presentare in campo particolari sorprese. Sulla linea difensiva sono destinati ad agire Sardo a destra e Jokic a sinistra. Lo sloveno torna titolare e va a sostituire lo squalificato Dramè. In mezzo la coppia centrale dovrebbe essere formata da Acerbi e Andreolli. Quest'ultimo, però, è stato colpito da un attacco febbrile. E non è da escludere allora che Di Carlo possa anche decidere di rispolverare Cesar. Appaiono abbastanza delineate anche le scelte sulla mediana. Le assenze per squalifica di Bradley e Théréau rendono tutto abbastanza facile. Tenuto conto pure del forfait di Sammarco, fuori per una lesione alla coscia. Dunque, ci sarà Rigoni in cabina di regia. Con lui Luciano e Hetemaj. Il ceco Vacek dovrebbe accomodarsi in panchina, in attesa di 'entrata in corsa'. Sulla trequarti sarà confermato Cruzado. Pellissier e uno tra Paloschi e Moscardelli agiranno di punta. Ed è probabile che Di Carlo consegni alla 'spalla' di Sergio importanti compiti di copertura.