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  • Cartoline da un Milan che non c'è più

    Cartoline da un Milan che non c'è più

    • Alessandro Di Gioia
    Una mattina ti svegli e come sempre apri i social media: prima Twitter, poi Facebook e infine Instagram, un rapido tour informatico per vedere quello che è successo nel mondo. Ad un tratto ti appare una fotografia, e senti una lacrima fare capolino: l'istantanea rappresenta tre giocatori di una squadra che non c'è più. O meglio, la squadra c'è ancora, è il Milan di Berlusconi: quello che non c'è più sono i brividi che ti scorrevano lungo tutto il corpo quando vedevi, dal vivo o in televisione, certi calciatori. Quei calciatori adesso sono nella foto, a Londra, lontani chilometri e chilometri dallo stadio nel quale hanno fatto la Storia, e che ora come allora fa da casa ai colori rossoneri, in uno dei periodi più cupi che il Dio del pallone gli abbia regalato. Stoico, imperturbabile, per lui (lo stadio) il tempo sembra non passare: per i tifosi è passato eccome, e la fotografia di cui sopra è come una pugnalata al cuore.

    Andiy Shevchenko, Alexandre Pato e Clarence Seedorf, tre pietre miliari, tre calciatori che hanno nobilitato l'ultima Epoca di grandi successi del Diavolo: l'AC Milan, la squadra pù antica di Milano, in questi giorni svilita da scelte societarie inadatte, da giocatori probabilmente sopravvalutati per vestire una delle maglie più gloriose d'Italia, da tifosi che hanno perso la voglia e le speranze di essere partecipi del destino del proprio club, ormai tinto a colori foschi.

    Per tutte queste motivazioni la fotografia lascia l'amaro in bocca: il Milan potrà mai rivivere periodi come quelli regalati da questi giocatori? Il mercato regalerà mai un altro Pato, uomini abituati ai grandi palcoscenici come Seedorf vestiranno ancora i colori rossoneri, attaccanti prolifici ed eleganti come Shevchenko sceglieranno ancora di legare la propria anima al "rosso del fuoco e al nero della paura da incutere agli avversari"? Il futuro non è pronosticabile, il passato è glorioso: quello che sicuramente i tifosi non meritano è questo presente.

    @AleDigio89

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