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  • Abramovich arrestato negli USA? Smentita dell'FBI: interrogato sui Mondiali 2018 in Russia

    Abramovich arrestato negli USA? Smentita dell'FBI: interrogato sui Mondiali 2018 in Russia

    Si infittisce il giallo del fermo di Roman Abramovich da parte dell'FBI. Emerge una nuova versione sull'accaduto di cui lunedi' una tv russa aveva dato la notizia poi smentita da un portavoce del magnate russo e dalla stessa polizia federale. Un avvocato russo, Alexander Dobrovinsky, che nei giorni scorsi era stato il primo a dare la notizia della morte dell'ex oligarca Boris Berzovsky e che aveva anche fatto filtrare l'indiscrezione del fermo di Abramovich, ora ha meglio precisato cosa sarebbe accaduto. Il legale ha affermato che il patron del Chelsea e' stato convocato dall'Fbi e gli sono state rivolte domande nell'ambito di un'inchiesta su sospetti di corruzione nella scelta della Russia come sede dei mondiali di calcio del 2018. ''Gli americani volevano sapere come la Russia avesse ottenuto il diritto di ospitare i mondiali del 2018'', ha dichiarato Dobrovinsky, sostenendo di aver appreso la notizia da una fonte che non puo' citare ma che e' ''assolutamente affidabile''. Il portavoce di Abramovich, John Mann, ha pero' smentito anche la notizia di un semplice interrogatorio del miliardario russo da parte dell'Fbi, affermando che il paron del Chelsea non e' stato ne' fermato, ne' interrogato dal Federal Bureau of Investigation.

     

    IERI:
    Il patron del Chelsea, Roman Abramovich, è stato fermato dal Fbi, il Federal Bureau Investigation americano; per lui si ipotizza un coinvolgimento nel caso Berezovsky, anche se al momento non è noto il motivo del fermo.

    Il miliardario russo è stato fermato negli Stati Uniti: ad annunciare la notizia una fonte prossima al canale televisivo russo Rbc-Tv, come riporta l'agenzia Rbc. Rimane ancora una fitta nebulosa sull'accaduto, ma pare che le attività imprenditoriali del 46enne Abramovich possano avere a che fare con l'inchiesta che è stata aperta sulla morte del suo ex socio in affari, l'oligarca Boris Berezovsky. Per ora non ci sono conferme ufficiali; la notizia è stata riferita anche dal corrispondente negli Usa del quotidiano russo Komsomolskaya Pravda.

    Berezovsky (Mosca, 23 gennaio 1946 – Ascot, 23 marzo 2013) è stato un imprenditore, politico e matematico russo. Fu accusato, dal giornalista Paul Klebnikov (assassinato a Mosca nel 2004), in un articolo sulla rivista Forbes e, successivamente, in nel libro Godfather of the Kremlin (Il padrino del Cremlino), di essere un boss della mafia russa. E' stato trovato morto nella sua casa nei pressi di Londra, il 23 marzo 2013 all'età di 67 anni, in apparenza per un suicidio.


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