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  • Caso Catania: tirati in ballo anche Bari, Brescia, Carpi, Caracciolo e il ds Giuntoli (ora a Napoli)

    Caso Catania: tirati in ballo anche Bari, Brescia, Carpi, Caracciolo e il ds Giuntoli (ora a Napoli)

    Si allarga lo scandalo Catania: tirate in ballo Bari, Cittadella, Brescia e Carpi. Pulvirenti voleva 'divertirsi' con scommesse mirate e Delli Carri mette nei guai Giuntoli, direttore sportivo appena passato dal Carpi al Napoli. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi fa il punto della situazione sulla bufera Catania. 

    TRENI DEL GOL - Dagli atti dell'inchiesta che ha portato ai domiciliari 7 persone (compreso Antonino Pulvirenti, presidente della società rossazzurra), saltano fuori altre squadre che potrebbero finire nella polvere, con conseguenze penali, ma soprattutto sportive. Tutto è ancora da prendere con le pinze, le indagini vanno avanti (come ha ricordato il procuratore capo Giovanni Salvi) e non sono escluse sorprese nei prossimi giorni. Ma già scorrendo il (poco) materiale filtrato dalle stanze degli investigatori, ci s’imbatte in passaggi pericolosi per Brescia, Bari, Cittadella e anche il Carpi, neopromosso in A. A tirare in mezzo queste società al momento sono le intercettazioni (abbastanza eloquenti) del d.s. Delli Carri, del patron Pulvirenti, dell’a.d. Cosentino, dell’agente Fifa Arbotti e del titolare di una agenzia di scommesse Impellizzeri. Parole che pesano come pietre: di sicuro attireranno l’attenzione della procura federale di Palazzi, quando avrà accesso agli atti. La storia si dipana in modo chiaro dagli appunti degli investigatori e dalle telefonate dei protagonisti. 

    COMBINE - Come spiegato nel corso della conferenza stampa di martedì (giorno degli arresti), l’ennesima vicenda di un calcio malato prende il via per scongiurare la retrocessione del Catania. Pulvirenti, Delli Carri e Cosentino, secondo l’accusa, mettono su una organizzazione e riescono a combinare nello scorso aprile 4 partite di fila ottenendo altrettante vittorie contro Varese, Trapani, Latina e Ternana (ieri Fazio, giocatore degli umbri, tramite l’avvocato ha smentito ogni coinvolgimento nella combine, compreso il presunto 'no' all’accordo che secondo gli arrestati avrebbe comunicato in campo al presidente Pulvirenti). La sequela in realtà potrebbe aver avuto origine a marzo, con il successo contro l’Avellino: la gara è giudicata sospetta. In ogni caso, dopo il poker (o il pokerissimo), i siciliani sono fuori dalla zona retro­ cessione per la prima volta dopo tante mesi (come sottolinea un gongolante Delli Carri in una intercettazione). A quel punto il panorama si allarga: Pulvirenti pensa di poter arrivare ai playoff e quindi giocarsi la promozione in A. Il 27 aprile il Catania va a Bologna: vincere in Emilia spingerebbe gli etnei verso le zone alte. Secondo gli inquirenti, la banda delle combine riflette sulla possibilità di organizzare qualche 'treno' anche in quella sfida. Poi rinuncia. Per due motivi: la voglia di testare le reali capacità del Catania in un incontro 'vero'; le difficoltà, segnalate da Arbotti, di trovare giocatori disponibili al tarocco in casa del Bologna. La gara finisce 2­0 per i rossoblù. Un risultato che mette in allarme Pulvirenti. 

    PASTICCIO BRESCIA - Il patron dei siciliani è scontento del d.s. Delli Carri: nelle intercettazioni con l’a.d. Cosentino lo definisce un «pipistrello incapace», buono «solo a fare quelle cose lì. Ecco perché lo teniamo fino a giugno, poi ha finito». Per gli inquirenti il messaggio è chiaro: Delli Carri è funzionale ad alterare le gare. E il sistema Catania si rimette in moto: prossima fermata il match con il Livorno. Arriva un pari (l’1­0 sfuma al 95’) che to­ glie ogni speranza di promozione. Sembra finita. Impellizzeri spiega "se non c’eravamo noi, scendevamo in Lega Pro". Ma la macchina non si ferma. Delli Carri chiama Arbotri e gli spiega che il "magistrato (alias Pulvirenti, ndr) vuole divertirsi...". Vuole fare soldi con scommesse ardite e chiede il 2­2 per la gara di Brescia. Un over pagato 19 volte la posta. Arbotti ci lavora e poi fa una controproposta: vittoria del Catania con due gol di scarto perché per il 2­2 servirebbe l’ok di sei­sette calciatori. Troppi. Pulvirenti dà l’assenso al cambio di direzione, Arbotti dice a Delli Carri di aver reclutato "due treni". Uno sicuro (e indica un numero che corrisponderebbe alla maglia di Antonio Caracciolo) e uno non sicuro (Budel). Pulvirenti non si fida e ordina la retromarcia, ma se fosse vero che due calciatori del Brescia avrebbero detto sì alla proposta di combine, allora pure il possibile ripescaggio della squadra lombarda sarebbe a rischio. 

    PAREGGIO DECISIVO - E la storia non finisce qui, Delli Carri ha mandato per cercare un accordo contro il Cittadella per favorire le scommesse. La vittoria a sorpresa dei veneti è un risultato ghiotto per chi ha puntato in quella direzione. Non solo, setti mane prima in una intercettazione il d.s. dei siciliani lancia sospetti sul Bari: "Noi facciamo palazzine in un modo, loro le fanno al contrario". Per gli investigatori il messaggio potrebbe voler dire: il Catania compra le partite, mentre il Bari nello stesso periodo vende. Altro materiale per Palazzi. La gara col Cittadella è segnalata da Federbet (che aveva già visto giusto per i match con Trapani, Ternana e persino su Messina­Ischia di Lega Pro, inserendole in un esposto presentato alla Procura di Busto Arsizio) come sospetta, così come quella col Carpi all’ultima giornata. E qui c’è il colpo di scena finale: Delli Carri spiega in una intercettazione che il d.s. degli emiliani Giuntoli (ora al Napoli) "mi deve un favore". Il Catania si salva grazie al punto conquistato a Carpi in una gara noiosa e con pochissimi tiri in porta. Match tolto dal palinsesto dei bookmaker per le puntate anormali sul pari senza gol. Il sospetto del biscotto è alto. La Procura vuole vederci chiaro. Lo stesso farà la giustizia sportiva. Senza un coinvolgimento diretto del presidente del Carpi (escluso dagli atti ora disponibili), non è in discussione la storica promozione in A. Ma un pari concordato potrebbe portare in 'dote' punti di penalizzazione nel prossimo campionato e squalifiche pesanti per i tesserati compiacenti. 

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