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  • Caso Conte, Mohammed: Figc chieda scusa agli arabi o la porto in tribunale
Caso Conte, Mohammed: Figc chieda scusa agli arabi o la porto in tribunale

Caso Conte, Mohammed: Figc chieda scusa agli arabi o la porto in tribunale

(x.j.) In attesa di conoscere il verdetto della Disciplinare su Conte, Bonucci e Pepe, la Figc sul web si è infilata in un ginepraio che non promette nulla di buono.

Il post razzista e anti-arabo, pubblicato e poi fatto sparire dalla pagina ufficiale della Federcalcio su Facebook, in risposta al signor Mohamed Al-Sulaiman, di nazionalità saudita, ha scatenato un pandemonio sui siti juventini e arabi.

Lo testimonia la lettera che lo stesso Mohamed ha indirizzato alla Figc, in risposta all'invito ad occuparsi d'altro, anzichè di Scommessopoli, a cominciare dalle "leggi tribali" in vigore nel suo Paese. La stessa Figc aveva addossato a un non meglio identificato hacker la paternità del post, poi scomparso. 

Al-Suleiman aveva scritto nel suo primo intervento, a proposito del caso Conte: "Il mondo intero sta osservando le vostre sporche azioni. Punire innocenti senza prove convincenti, sullam base di processi da terzo mondo, tipo colpevole finchè non avrà dimostrato di essere innocente": ttutto ciò non verrà dimenticato".

Ora, nella sua lettera alla Figc, pervenuita in copia anche a calciomercato.com, il signore arabo scrive:

"Offendere il popolo di altre nazioni e razze è totalmente inaccettabile e dimostra nient'altro che odio e ignoranza. Ieri, 4 agosto, c'era un commento razzista verso di me che avevo solamente espresso la mia opinione circa lo scandalo di Scommessopoli sulla pagina ufficiale Facebook della Figc. Io ho ricevuto una vergognosa risposta razzista con la quale mi si invitava ad occuparmi delle leggi tribali del mio Paese prima di parlare di qualunque altra cosa.  

Perciò, da parte mia e a nome di tutto il popolo del mio Paese, vi domando di porgere le vostre scuse ufficiali per questo sfortunato incidente.

Altrimenti, io prendo atto di questo irriverente commento e procedo in tribunale per tutelare i miei diritti.

Rispettosamente.

Mohammed Al-Sulaiman

 

 

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