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  • Cassano: 'Mi piacerebbe tornare alla Samp, ecco perché ho lasciato il Milan'

    Cassano: 'Mi piacerebbe tornare alla Samp, ecco perché ho lasciato il Milan'

    Stasera nel corso del programma 'Undici', il nuovo talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 21.30 su Mediaset Italia 2, è intervenuto in esclusiva l’attaccante dell’Inter Antonio Cassano. Di seguito l’intervista integrale:

    L’attaccante dell’Inter, a proposito del buon inizio di stagione con la maglia nerazzurra, dichiara: “Non so se questo è il miglior Cassano di sempre, certo dal punto di vista realizzativo sì, anche se io ai gol preferisco gli assist. Nella mia carriera non ho mai reso al cento per cento delle mie potenzialità, avrò fatto il 30-40%, ma va bene lo stesso. Per me l’importante è stare bene ed essere felice e qui lo sono. Alla Pinetina mi fanno sentire importante, da quello che conta di meno al Presidente. Ho tanti nemici nel mondo del calcio, ma all’Inter mi vogliono bene”.


    Antonio Cassano continua parlando della sua ex squadra, il Milan: “Al Milan non mi facevano sentire importante. Volevo giocare, o almeno che fossero chiari con me. Ho un ottimo rapporto con alcuni ex compagni, li sento spesso: sono in contatto con Ibrahimovic, Yepes e Tassotti. Zlatan devo ringraziarlo in particolare, perché se non ci fosse stato lui a sponsorizzarmi non so quanto avrei giocato. Galliani no, di lui non parlo. So che i tifosi rossoneri mi fischieranno durante il derby, ma io li ho sempre ringraziati per il sostegno durante i momenti negativi della mia carriera: purtroppo se ho litigato con loro è colpa di qualcuno. Per quanto riguarda Pazzini, non penso a chi abbia fatto l’affare e chi no: lui è un amico e spero possa fare bene, anche se non ci sono più io a dargli i palloni. Di sicuro i rossoneri hanno perso molto con la partenza di Thiago Silva: Ibra faceva gol, ma Thiago per la squadra era più importante”.

    L’attaccante dell’Inter analizza anche le sue passate esperienze, con le maglie di Roma e Sampdoria: “A Roma e Madrid ho avuto il più grande allenatore della mia carriera: Fabio Capello. Ha fatto tanto per me e io poco per lui: non lo meritava, ma la stima che ci ha legato e ci lega tuttora è immensa. Se però potessi pagare per tornare indietro e non fare quello che ho fatto, non tratterei male Garrone, il presidente della Samp: mi voleva bene come un figlio, ora stiamo cercando di recuperare il rapporto. Anzi, mi piacerebbe chiudere la carriera in maglia blucerchiata e comunque Genova sarà la città dove vivrò quando avrò smesso di giocare”.

    A proposito della Nazionale, Cassano dichiara: “Nel 2006 Lippi è stato onesto: mi ha chiamato per dirmi che non avrei fatto parte della spedizione in Germania. Nel 2010 invece mi sa che è stato qualche giocatore a parlare male di me a Lippi. Ora sto bene, ma deciderà Prandelli se sarò all’altezza della maglia azzurra. Sono l’uomo degli Europei, ma sogno di giocare il Mondiale in Brasile”.

    Antonio Cassano prosegue con i pronostici sulla stagione in corso: “La Serie A spero la vinca l’Inter: la Juve in questo momento non ha rivali, può andare avanti molti anni, ma abbiamo le qualità per stare a ruota sia ai bianconeri sia al Napoli. Milito vincerà la classifica marcatori, il Barcellona vincerà la Champions e Messi, che per me è più forte di Maradona, rimarrà il più forte anche per i prossimi 10 anni”.

    Quando gli viene chiesto di schierare la sua squadra del cuore, Cassano risponde: “Casillas in porta, difesa con Sergio Ramos, Thiago Silva, Yepes e Candela. A centrocampo Emerson e Palombo, con Cristiano Ronaldo, Messi e Zidane dietro all’unica punta Ronaldo”.

    Infine, l’attaccante dell’Inter conclude commentando la nuova gravidanza della moglie: “Il matrimonio con mia moglie mi ha cambiato la vita, l’ha svoltata. Non so se accetterebbe il terzo Cassano in casa, ma io mi auguro lo stesso che sia maschio come il primo. Sul nome ancora nessuna decisione”.
     


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