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  • Casta vigliacca: giornalisti in galera, censura Internet. Calciopoli e altri scandali non sarebbero mai venuti a galla

    Casta vigliacca: giornalisti in galera, censura Internet. Calciopoli e altri scandali non sarebbero mai venuti a galla

    Cari amici di calciomercato.com,

    quelli del Palazzo non hanno avuto manco il coraggio di metterci la faccia, di dire chi siano con nome, cognome e indirizzo.

    Secondo le migliori tradizioni di una Casta vigliacca, ieri in Senato, con il voto segreto è stato approvato l'emendamento presentato da Lega al disegno di legge sulla riforma dei reati a mezzo stampa che prevede il carcere per i giornalisti. Hanno votato a favore in 131, contrari 94,  astenuti 20. Lo schieramento liberticida è stato trasversale, rimpolpato dai rappresentanti di quei partiti i cui scandali e le cui nefandezze vengono quotidianamente denunciati su Internet, sui giornali, dalle tv e dalle radio.

    Leggete qui che cosa è accaduto (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/13/diffamazione-senato-approva-emendamento-lega-torna-carcere/412880/): l'articolo è tratto dalla cronaca del Fatto Quotidiano, uno dei giornali che meglio sta seguendo questa vicenda tutta italiana. 

    Il disegno di legge era nato per salvare dalla prigione il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi per diffamazione aggravata a causa di un articolo di Renato Farina, mai rettificato, altamente offensivo nei confronti del giudice Giusepe Cocilovo di Torino.

    In realtà, il provvedimento all'esame delle Camere, nelle mani della Casta si sta trasformando in uno strumento di vendetta e di rappresaglia contro il sistema dell'informazione. Lo stesso  che ha messo a nudo le vergogne, gli imbogli,   di numerosi politici ad ogni livello, gli stessi  che in questi mesi hanno scatenato l'indignazione dell'opinione pubblica e la sua protesta.

    Ha commentato Sallusti: "Mi hanno proposto di tutto, anche di fuggire all'estero, ma non hanno capito che il problema non e l'honio, e l'hanno loro. Ci considerano a disposizione per le loro marchette e s'incazzano se scriviamo dei loro tesorieri... Per carità non parliamo di quei vigliacchi el Pdl. Ma lo sa quante volte ho messo la mia faccia per difenderli anche quando erano indifendibili? E loro si rincerano dietro il voto segreto. Gli stiamo sui coglioni tutti, ovvio...".

    Può darsi, come dicono oggi alcuni conigli, spaventati dalle reazioni a catena del voto al Senato che io disegno di legge così com'è finisca su un binario morto. Staremo a vedere.

    Quelli asserragliati dietro le loro poltrone sono capaci di tutto,  anche perchè hanno i giorni contati: nella primavera 2013 si andrà a votare e sicuramente  gli elettori manderanno a casa molti dei presunti rappresentanti del popolo (presunti perchè mica li abbiamo scelti noi: grazie al Porcellum li hanno indicati le segreterie dei partiti).

    In attesa di vedere come andrà a finire, agli utenti del primo sito di calciomercato italiano che quest'anno ha stracciato tutti i suoi record precedenti di traffico, sfiorando i 4 milioni di visitatori al mese e sfondando il muro dei 41 milioni di pagine viste, segnaliamo la gravità di queste norme liberticide.

    Occhio: ci hanno già provato e ci riproveranno a mettere la censura ai blog, a tentare di imbavagliare Internet a colpi di multe di decine di migliaia di euro per ogni singolo post che non risultasse gradito, a imporre l'obbligo di rettifica anche ai blogger indipendenti, pena stangate pesantissime. 

    E gli appassionati di calcio non pensino che si tratti di una questione estranea al loro mondo.

    Se fossero state in vigore queste norme al tempo di Calciopoli, questo e altri scandali del calcio non sarebbero mai venuti a galla, il diritto di critica sarebbe stato fortemente limitato, la libertà di opinione sulle magagne pallonare fortemente intimidita.

    Ecco perchè la porcheria passata ieri con il voto segreto deve essere spazzata via. Dicono che domani il testo del disegno di legge verrà affondato con una richiesta di ritiro a voto palese. Poi si ricomincerà tutto daccapo e state certi che ci riproveranno. Per questo, ribellarsi è un dovere, oltre che un diritto. 

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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