Il clima si è improvvisamente arroventato. La sfida è aperta e l’ha lanciata il Catania attraverso il diesse Pietro Lomonaco, portavoce delle bellicose intenzioni della squadra etnea, forte dei buonissimi risultati ottenuti in casa: «Il Napoli non ci fa nessuna paura. È un team di grandissimo livello ma noi abbiamo le carte in regola per giocarci la partita ad armi pari e per vincerla.

Anche noi vantiamo calciatori di valore straordinario e che possono mettere in difficoltà chiunque».

Parole che hanno determinato un’escalation di ansie e tensioni a Castelvolturno in avvicinamento alla gara: il Catania sul proprio campo si fa rispettare, mentre il Napoli è soprattutto una squadra da trasferta con le due vittorie su Sampdoria e Cesena che Mazzarri intende allungare a tre risultati pieni consecutivi fuori casa, un record che risale all’epoca di Maradona e che per attualizzarlo potrebbe dipendere dalla buona vena del miglior cannoniere azzurro, Edi Cavani, atteso oggi a Casa Napoli insieme con Hamsik, Gargano e Zuniga. Per la verità Mazzarri guarda anche sull’altro fronte, prima di decidere le scelte e di optare per un’eventuale rotazione che per ora non ha in mente di operare.

Aronica ko. L’unica variante rispetto alla partita con la Roma, potrebbe riguardare la difesa con Grava al posto di Aronica (leggera distorsione alla caviglia), ma è solo un’ipotesi. Il turn-over – semmai in misura piuttosto contenuta e ridotta – è da prendere in considerazione per giovedì in Europa League contro il Liverpool.