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  • Catania:| Vittoria tra le non grandi

    Catania:| Vittoria tra le non grandi

    Il Catania si aggiudica la sfida tra le migliori “non-grandi” del campionato e tiene vive le speranze di ottenere un posto in Europa League. La sfida del Massimino contro l’inesperta Udinese viene decisa da due bellissime accelerazioni sull’asse argentino Barrientos-Castro-Gomez, con doppietta di quest’ultimo, e da una punizione di Lodi, che ammazza la partita. Inutile il 3-1 di Muriel. Succede tutto nella ripresa, dopo un primo tempo bloccato. I siciliani salgono così a quota 45, scavalcando momentaneamente la Roma e portandosi a -2 dall’Europa. Con 9 partite ancora da giocare, sognare è lecito: molto dipenderà, anche dal punto di vista psicologico, dalla gara di sabato prossimo all’Olimpico contro la Lazio. Si ferma invece la corsa di Guidolin, penalizzato dalle troppe assenze. Squadre confermate in avvio: Bergessio va in panchina nel Catania; davanti gioca Gomez, supportato da Barrientos, Castro e Izco; in regia Almiron e Lodi. Giovanissima l’Udinese: nessuno dei sette tra centrocampisti e attaccanti del 3-5-1-1 è nato prima del ‘90. In mezzo c’è l’esordio dal 1′ di Merkel; a destra Faraoni titolare dopo tre mesi; davanti, assente Di Natale, c’è Pereyra in appoggio a Muriel. Nel primo tempo si potrebbe anche non giocare: zero tiri degni di nota, zero ammonizioni, zero emozioni. Eppure le due squadre provano a giocare, con le difese che hanno sempre la meglio. Il Catania tiene più la palla, l’Udinese prova sempre a innescare Muriel appena la recupera. La squadra di Maran allarga spesso il gioco e la costante sono i calci di punizione conquistati dagli esterni. Ma il sinistro tagliato di Lodi non crea pericoli (a parte una respinta con i pugni di Brkic, su cui Barrientos poi non trova la porta). E’ nella ripresa che la gara si accende subito, con la bellissima azione innescata da Barrientos (al rientro dall’infortunio e sin lì deludente), rifinita da Castro (intelligente nel servire Gomez anziché calciare) e chiusa dal Papu; tutto con la difesa friulana schierata. Maran applaude, l’Udinese si sfalda. E gli animi si scaldano. Dopo uno scontro Bellusci-Muriel, il difensore viene ammonito e il colombiano accenna una reazione. La panchina dell’Udinese protesta e De Marco espelle Potenza. A metà tempo, arriva l’uno-due che taglia le gambe agli ospiti. Il raddoppio arriva con un’altra gran bella giocata in velocità, confezionata ancora da quei tre: spunto di Castro, cross di Barrientos e colpo di testa di Gomez, nelle vesti di finalizzatore vice-Bergessio. Sono 7 i gol del Papu in campionato. Subito dopo, una punizione di Lodi, deviata dalla barriera, beffa Brkic e chiude l’incontro. Inutile il bel diagonale di un volenteroso Muriel. Il Massimino ride, saluta con una standing ovation le uscite di Gomez e Castro, e può continuare a tenere vivo il sogno dell’Europa

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