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  • Cataniamania:| Grazie, ma che peccato...

    Cataniamania:| Grazie, ma che peccato...

    Appena una settimana fa tutto l'ambiente rossazzurro prendeva coscienza del fatto che quella contro l'Udinese sarebbe stata l'ultima partita del Catania con Vincenzo Montella in panchina. Malgrado le smentite del presidente Nino Pulvirenti, infatti, tutti sapevano che l'aeroplanino non avrebbe mai resistito alla corte della sua ex squadra, e che probabilmente sarebbe tornato alla Roma nonostante la frettolosa e ingenerosa bocciatura subita lo scorso anno dai dirigenti capitolini. Da lì scaturiva la rabbia di tutti i tifosi rossazzurri e probabilmente anche dello stesso Pulvirenti, che naturalmente sa bene come vanno certe cose nel mondo del calcio ma allo stesso tempo ha voluto giustamente chiarire che a Catania, prima di parlare con un tesserato, si deve passare dalla proprietà, accordandosi con quest'ultima.

    In ogni caso, la rabbia dei tifosi e di molti addetti ai lavori in realtà corrisponde più al dispiacere di non poter proseguire un progetto con chi ha dimostrato di sposarsi benissimo con questa piazza e con le caratteristiche dell'organico a disposizione, che a del vero astio nei confronti di chi è andato via senza pensarci due volte. Forse nessun tecnico, ma davvero nessuno, a Catania era mai stato capace di essere così influente sull'esito delle partite della propria squadra, facendo divertire i propri tifosi e anche i propri giocatori nell'irridere l'avversario di turno, a prescindere dal suo nome e dalla sua forza. Un atteggiamento tattico come quello mostrato da Montella probabilmente non lo si vede nemmeno da parte di molti dei suoi colleghi più navigati.

    Chi dimenticherà mai l'attaccante in più inserito quest'anno contro il Milan al 'Massimino' per cercare la vittoria contro gli allora campioni d'Italia in carica, quando chiunque si sarebbe accontentato del pari appena acquisito? Chi scorderà le umiliazioni tattiche inflitte a Napoli, Lazio e Inter, o la partita in cui si è tenuto testa - allo Juventus Stadium - ai bianconeri neo-scudettati, impaurendoli per almeno 45 minuti? Merito non solo suo, per carità, ma anche della società che gli ha messo a disposizione un parco giocatori valido. L'atteggiamento di un allenatore però per una squadra di calcio è tutto, e Montella è stato capace di dare al Catania un'impronta invidiata non solo in Italia ma da mezza Europa, portando i rossazzurri ad essere ribattezzati spesso come il 'piccolo Barcellona', per l'inarrestabile circolazione di palla dei suoi giocatori che tanto ricorda quella dei blaugrana.

    Del domani quindi non v'è certezza, com'è normale per ogni squadra, ma di sicuro né Pulvirenti né il nuovo staff dirigenziale avranno voglia di fare passi indietro rispetto a ciò che si è costruito. Peccato davvero, però, perchè tutti avremmo voluto vedere Montella alla guida del Catania almeno per un altro anno, sognando un vero exploit tattico suo e della squadra rossazzurra. Nessun rancore però per l'aeroplanino, tanto non ci guadagna nulla nessuno. Magari un giorno, caro Vincenzino, il nostro cammino si incrocerà di nuovo visto, che qui sei stato benissimo e hai comprato pure una villa a poche decine di chilometri da Catania. Chissà che un giorno tu non possa tornare a guidare questa squadra, come accade a mille tecnici che vanno e vengono, e come tu stesso stai facendo con la tua Roma. In bocca al lupo... e grazie di tutto!

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