Digerita a fatica la sconfitta interna contro il Bologna, alla vigilia della partita contro la Roma viene normale sottolineare come il Catania visto negli ultimi tempi non sia nemmeno lontano parente di quello che ha stupito tutti per oltre due terzi di stagione. Inutile far finta di nulla e pensare che si tratti soltanto di un calo fisiologico, perchè le motivazioni sono senz'altro altre. Sì, le motivazioni, proprio su queste è giusto fondare l'analisi dell'attuale momento della squadra di Montella. Da quando sono stati raggiunti i 43 punti, infatti, il Catania ha praticamente smesso di giocare alla sua maniera, dimenticando partita dopo partita ciò che prima veniva semplice da mettere in pratica.

Il riferimento va ovviamente alla rapidità e all'asfissiante pressing con cui il Catania è stato capace di mettere in ginocchio gli squadroni del nostro campionato, ma anche a quelle micidiali ripartenze che da più parti hanno fatto riconoscere la squadra rossazzurra come il 'piccolo Barcellona'. Tempi vicini, ma che per la frenesia del calcio moderno, e soprattutto del nostro campionato, sono già abbastanza lontani. C'è chi dice che il Catania stia rischiando di rovinare tutto ciò che di buono è stato fatto in questa stagione, ma questa a dire il vero è solo una bestemmia dei soliti malpensanti. Impossibile cancellare ciò che il Catania ha mostrato a tutti nel campionato ancora in corso, impossibile non ricordare le umiliazioni che i ragazzi di Montella hanno inflitto a tante squadre, anche se probabilmente in certi casi lo hanno fatto più sul piano del gioco che in termini di risultati.

Magari poi contro la Roma arriverà un pronto riscatto, ma per il momento è sicuramente più opportuno farsi una ragione del fatto che le motivazioni dei rossazzurri per questa stagione si sono esurite del tutto. Abbiamo sognato l'Europa, lo abbiamo fatto a lungo, probabilmente se ci fosse stata continuità fino alla fine il Catania l'avrebbe meritata anche più di altre squadre che la precedono. Il calcio però è così, e certe cose bisogna volerle e meritarle fino in fondo. Non resta altro quindi che provare ad onorare il campionato fino alla fine. Se poi arriveranno i 50 punti fissati come meta stagionale dal Presidente Pulvirenti, tanto di guadagnato.