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  • Cavani e Barreto, sfida nel nome di Gesù

    Cavani e Barreto, sfida nel nome di Gesù

    Napoli-Bari, nel nome di Gesù. E poi nel nome di due attaccanti che della fede hanno fatto una ragione di vita: Edinson Cavani e Vitor Barreto. Il calcio nel sangue, la religione sulla pelle. In tutti i sensi: entrambi, infatti, hanno spesso festeggiato i propri gol esibendo una t-shirt celebrativa dell’amore per Gesù. Dell’incrollabile e imprescindibile fede di Cavani sono a conoscenza tutti i tifosi azzurri: "È stato Dio a indicarmi la via del Napoli", disse Edy dopo aver firmato il contratto in Uruguay. "Io e mia moglie Sole viviamo nella luce di Dio: leggiamo la Bibbia e non temiamo nulla. Perché c’è Dio al nostro fianco". Parola di Cavani. Si potrebbe scrivere un libro di tutte le massime e gli aforismi cristiani dell’attaccante della Celeste, per la verità, ma un paio di frasi bastano a far capire quanto credenti siano i Cavani. Evangelici pentecostali, per la precisione. E anzi, Edinson fa anche parte degli Atleti di Cristo (come Alemao; e poi Kakà, Robinho e Legrottaglie). Finora, comunque, nonostante i 3 gol realizzati in Europa League e campionato, il giocatore non ha mai mostrato la t-shirt con il messaggio di fede sotto la maglia  del Napoli: s’è limitato a raccogliersi in preghiera all’ingresso in campo e a tendere le braccia verso il cielo dopo una rete, ma è ovvio che la religione sia un’esperienza assolutamente personale da vivere e manifestare senza condizionamenti. "Presto troverò anche una chiesa da frequentare - ha spiegato ancora Edy dopo la vittoria e la doppietta in Svezia -: prima di tutto dobbiamo sistemarci nella nuova casa. Nel frattempo preghiamo in casa". Ai tempi del Palermo, Cavani e signora frequentavano la chiesa «Parola della Grazia», e anzi non di rado l’attaccante saliva sul pulpito a parlare alla comunità. Come un pastore. Il capitolo relativo a Barreto, invece, è di certo meno pubblicizzato. Almeno a Napoli. E allora a spiegarlo è Vitor in persona, 25 anni, brasiliano di Rio de Janeiro, 14 gol nella stagione precedente con la maglia del Bari: "Per me la fede è tutto. Sono stato un credente fin da bambino". Un bambino di certo non agiato: "Come tanti brasiliani ho vissuto un’infanzia difficile, e credetemi che se non avessi avuto Dio al mio fianco non ce l’avrei fatta". E invece, ce l’ha fatta. Ma non dimentica: Vitor fa gol e mostra al mondo la sua dichiarazione d’amore nei confronti di Gesù. Dunque, uno degli avversari più temuti in vista della partita di domani al San Paolo è anche un fervido credente. Proprio come il collega Cavani: un derby nel nome di Dio, non c’è che dire. Giocatori di fede, sì, ma anche centravanti spietati: Edy in campo si spacca l’anima, e Barreto è velenoso come un cobra. Ne sa qualcosa il Napoli: uno dei suddetti 14 gol, Vitor lo realizzò proprio al San Paolo.

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