Cerci, il paradosso dell'estate milanista
QUANTI ESTERNI SEGUITI! - Lestienne, Douglas Costa, Biabiany, Taarabt e co.: i nomi che hanno scaldato il mercato dei rossoneri erano tutti ben identificati, come posizione in campo. Alla fine è arrivato Giacomo Bonaventura, che propiamente un esterno non è, ma può ricoprire tranquillamente il ruolo alto a sinistra nei tre davanti, oltre a poter giocare anche a centrocampo come interno, seppur un po' adattato. Un acquisto migliore, dal punto di vista della duttilità. Certo è che inseguire per tanto tempo un giocatore, tra l'altro sbandierandolo ai quattro venti, e farselo soffiare il penultimo giorno di mercato da una squadra che tra l'altro non ha dimostrato tutta questa voglia di accaparrarselo non ha fatto una buona pubblicità a Galliani e al mercato rossonero.
ALCUNE ATTENTUANTI - C'è da concedere però un' attenuante al "Condor" di Via Aldo Rossi: Alessio Cerci, 27 anni, è passato dal Torino all'Atletico Madrid per una cifra vicina ai 16 milioni, più 3 di bonus; 10 pagati dal club colchonero, 6 investiti da un fondo inglese, che con il suo aiuto economico ha consentito la riuscita dell'operazione in extremis. Impossibile competere con un club che ha già di per se' stesso una maggiore disponibilità economica, e in più viene aiutato dall'esterno.
LUI VOLEVA IL MILAN - Il desiderio del giocatore ex Torino sarebbe stato un altro: secondo quanto riporta infatti La Gazzetta dello Sport, Cerci avrebbe mandato numerosi sms durante l’estate a Cairo con la richiesta di essere ceduto a tutti i costi al Milan. Alla fine, però, rossoneri e granata non hanno trovato un accordo Cerci non è arrivato, il mercato è finito: le belle storie d'amore estive non sempre hanno un dolce epilogo.
