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  • Cerci-Ljajic: Fiorentina, e se partissero entrambi?

    Cerci-Ljajic: Fiorentina, e se partissero entrambi?

    • Luca Cellini

    Uno è quello che ha ricevuto una sonora lezione a suon di cazzotti e schiaffi da Delio Rossi, per un atteggiamento più supponente e arrogante del solito durante Fiorentina-Novara. L'altro è quello dei pantaloncini tirati su a mo' di tipo da spiaggia, e del calcione a palla lontana a De Ceglie nell'ultimo Fiorentina-Juventus. Il serbo è anche quello che ha ricevuto una denuncia dalla vicina di casa per schiamazzi notturni, e quello della nottata in discoteca dopo la sconfitta contro il Chievo (mentre il suo mentore Sinisa Mihajlovic affrontava i tifosi, giustamente arrabbiati per la debacle al 'Bentegodi'). Il ragazzo di Valmontone è quello che lanciò le chiavi alla vigilessa che gli aveva chiesto di spostare la sua macchina dal parcheggio riservato alla polizia municipale, ma anche quello che quando c'è stato da pagare al Malga Peniola di Moena, nella serata rimasta famosa per le pernici, ha lanciato provocatoriamente i soldi sul bancone, in una inutile ostentazione di ricchezza, perché il titolare aveva negato la possibilità di pagamento con la carta di credito. Da quando sono a Firenze Adem Ljajic e Alessio Cerci si sono resi protagonisti più fuori che dentro il terreno di gioco.

    Ljajic, arrivato nel gennaio 2010 per oltre sette milioni di euro (compresa la cifra data all'intermediario, il solito procuratore con cui l'ex d.s. viola Corvino faceva affari), venne definito da Cesare Prandelli il migliore classe '91 per il tiro da fermo. Ricordi positivi nei suoi due anni e mezzo in maglia viola: un gol salva panchina nel primo anno di Mihajlovic contro il Brescia, e pochissimo altro. Cerci, giunto per oltre quattro milioni di euro nell'estate di due anni fa (nonostante avesse il contratto in scadenza 12 mesi più tardi), si accende e si spegne a seconda del tempo: accettabile, anche buono quando c'è un bel sole caldo, poi in letargo durante l'autunno e l'inverno. Uno degli 'sponsor' di Ljajic è il quasi connazionale Stevan Jovetic, che lo ha adottato, spronato, e per cui ha chiesto ai vari allenatori viola un maggiore utilizzo. Solo che, nonostante un buon ritiro a Moena, i tifosi sono saliti in Val di Fassa si sono lamentati perché l'atteggiamento spocchioso del ragazzo di Novi Pazar non sembra aver subito ripercussioni dalla famosa lite con Delio Rossi.
     
    Al momento poi El Hamdaoui è favorito per far coppia con Jo-jo alla prima di campionato, anche perché lo stesso Alessio Cerci, che era stato dichiarato incedibile da Montella all'inizio di questa stagione, non ha convinto a pieno innanzitutto lo staff del tecnico gigliato, che ha rimproverato al giocatore la poca propensione a svolgere lavoro difensivo. Inoltre il 3-5-2 varato recentemente dall'allenatore campano penalizza ulteriormente Cerci, che già per questo motivo era stato confinato a riserva da Delio Rossi. C'è da dire però che la tifoseria viola, da sempre innamorata delle 'teste matte', ha preso il numero 7 gigliato come proprio idolo, e in Val di Fassa quest'ultimo ha fatto il pieno di autografi. La doppia assenza di El Hamdaoui e Jovetic nell'amichevole di mercoledì prossimo a Viareggio fa sì che questa sia la settimana decisiva per capire chi fra Ljajic e Cerci lascerà la Fiorentina, per far spazio al nuovo attaccante e fare cassa. L'italiano è il sogno del Toro di Ventura, il 'Kakà dell'Est' ha parecchio mercato in Inghilterra e potrebbe essere inferito nell'affare Gomez con il Catania. E se alla fine partissero tutti e due?

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