Calciomercato.com

  • Cesena: gita di piacere a San Siro

    Cesena: gita di piacere a San Siro

    Vengono entrambe da una stagione con tre allenatori e quello che attualmente siede in panchina non dovrebbe essere confermato. Fine dei punti in comune tra Inter e Cesena, fatta eccezione magari per l’ex Nagatomo e la carovana di giovani più o meno collegata al suo affare (Caldirola, Livaja, Garritano, Pedrabissi).
    Obiettivi. Dopo la Juve che vuole la terza stella, ecco l’Inter che vuole il terzo posto: è il minimo sindacale per una stagione nerazzurra che tra dieci anni verrà definita “di transizione”, mentre in questi mesi si sono usati a caldo aggettivi molto più coloriti e quasi nessuno allegro. Però l’Inter ha un obiettivo reale e stimoli veri, mentre l’obiettivo del Cesena è molto virtuale. Impossibile sapere ora cosa potrebbe portare il penultimo posto, sta di fatto che mangiare 6 punti in 4 partite al Novara appare impresa ardua. Il motivo principale non è il Novara, ma il Cesena, che di punti ne ha fatti in tutto 7 nelle prime 15 gare del girone di ritorno. È il tarlo maggiore della gestione di Mario Beretta, una gestione per molti versi ingiudicabile: l’allenatore ha il fuoco vivo negli occhi e la sua energia è stata una piacevole sorpresa, al contrario di un gruppo di giocatori spento. E allora la ritrovata dignità delle ultime domeniche è merito della carica di Beretta o della ritrovata serenità di giocatori che non hanno più niente da perdere? Chissà.

    Attacco. Oggi c’è aria di ritorno dal primo minuto della coppia Iaquinta-Mutu, anche se non è nemmeno da escludere una staffetta Malonga-Iaquinta, visto che il campione del mondo non è in condizione, definizione quest’ultima che lo accompagna ormai da settembre.
    Per il resto, con Santana in cottura, le scelte sono abbastanza scontate a centrocampo, mentre in difesa si rivedrà Benalouane, disastroso e brutalizzato da Pazzini un anno fa al Manuzzi contro l’Inter. Eppure, dopo un campionato e trequarti di aggettivi irripetibili sulla sue prestazioni, Cesena-Juventus ha detto che Benalouane sa rimanere concentrato per tutta una partita e quando accade nemmeno un certo tipo di attaccanti sa fargli male. Oggi che rispunta Pazzini, capiremo in fretta se in Cesena-Juventus si è sbagliato Benalouane o si sono sbagliati tutti coloro che non capivano questa crescita a fuoco lento, ma così lento che nel frattempo ci si congela. o forse anche Benalouane sta semplicemente sfruttando l’onda positiva di una squadra retrocessa con pieno merito sul campo, ma tornata dignitosa in primavera. Il Cesena è stato fischiato per mesi, ma la colpa più grave di cui veniva accusato non era mica perdere le partite, ma era tutto il resto, il modo di giocare, le facce assenti in campo. Lo hanno dimostrato gli applausi di mercoledì a fine gara, il primo mezzo complimento di questa stagione a una squadra che non ha mai capito come si vince, ma almeno ha imparato come si perde.


    Altre Notizie