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  • Cesenamania:| A.A.A. bomber cercasi

    Cesenamania:| A.A.A. bomber cercasi

    • Mattia Guidi

    Tra le caratteristiche che il calcio da sempre ha fatto proprie, ce n'è una che per stessa definizione premia esclusivamente chi ce l'ha, senza guardare in faccia nessuno, e senza offrire alternative per rimediare; questa caratteristica, che spesso in altri ambiti ha numerose accezioni negative, si chiama cinismo. La definizione di cinismo nel calcio lascia ben pochi spiragli alle interpretazioni: c'è un obiettivo, una maniera per raggiungerlo e di conseguenza nessuna occasione da perdere. Un ragionamento di semplicità disarmante, che nell'anticipo di sabato pomeriggio l'attaccante viola Gilardino ha tradotto in pochissimi concetti: 3 punti da prendere, buon cross di Cerci, difesa del pallone, girata in rete e 3 punti presi. Ecco spiegata la differenza vista in campo tra Cesena e Fiorentina, la stessa vista tra Cesena e Sampdoria, e se vogliamo, eccezion fatta per la Lazio, tra il Cesena e gli avversari di turno.

    Tradotto in termini decisamente meno aulici: i bianconeri non la buttano mai dentro. Peggior attacco della serie A, 8 gol fatti a fronte di 15 subiti, i ragazzi di Ficcadenti pur essendo assolutamente in corsa per la salvezza, evidenziano una netta difficoltà nell'andare in rete. E in uno sport che ha proprio nelle marcature la propria essenza, la sterilità offensiva non è esattamente un fattore favorevole. Troppo semplice e semplicistico puntare il dito su Erjon Bogdani, che è sì una punta, ma di certo non un bomber di razza e la scoperta non arriva certamente oggi; allo stesso modo non si può definire 'comprensibile' che la punultima della classe abbia segnato poco, perché al di là dei numeri il Cesena gioca bene a calcio, meglio di quanto non dica la classifica, e produce molto davanti salvo poi non trovare quasi mai la maniera giusta di finalizzare. Volendo cercare un cavillo tattico, appare evidente che manchi qualche gol sulle corsie laterali, e cioè dai piedi di coloro che dovrebbero essere esterni d'attacco nel 4-3-3 di Ficcadenti.

    Ma come in tenera età ci veniva insegnato, è ingiusto sottolineare la 'pagliuzza' coprendosi gli occhi per non vedere la 'trave'. E la trave esula dai moduli e dalle capacità realizzative, affondando le proprie radici in un altro ambito e in altri tempi: si chiama errore di valutazione, in termini buonisti, o se preferite vera e propria carenza di interventi sul mercato. A prescindere dalla terminologia, i fatti dicono che alla voce attaccanti, infatti, il Cesena conta praticamente il solo Bogdani. A onor del vero, il presidente Campedelli in sede di mercato aveva affiancato all'albanese altri due nomi, Malonga e Budan, ma per motivi caratteriali (peraltro preventivabili) il primo, e per motivi fisici (già noti) il secondo, nessuno dei due giocatori è abile e arruolabile. Con il senno di poi è sempre facile dimostrare teorie e punti di vista, ma è vero al tempo stesso che sia più che lecito farsi delle domande, chiedersi se qualcosa di più poteva e doveva essere fatto alle porte di un campionato che già si preannunciava colmo di difficoltà.

    Le speranze della dirigenza bianconera sembrano appese agli scarpini di Igor Budan, attaccante di indiscutibile caratura, ma che solo ieri, come preventivato, ha testato il primo approccio con gli allenamenti dopo l'operazione al ginocchio dei mesi scorsi; con il suo rientro previsto per la fine dell’anno e con mille incognite sulla successiva tenuta fisica del ragazzo, più che una scommessa quella del Cesena pare più un grosso azzardo. Ma la certezza di chi scrive è che da intenditore di calcio ed ex (efficace) attaccante, lo stesso presidente Campedelli si sia reso conto della posta in palio e dei rischi attuali, progettando un intervento nella finestra di mercato di gennaio; la sensazione, invece, è che attendere un intero girone per dare al Cesena il necessario finalizzatore, sia stato un lusso che i bianconeri forse non potevano del tutto permettersi…

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