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  • Cesenamania:| La prima volta

    Cesenamania:| La prima volta

    • Mattia Guidi

    Un motivo c'è, se è uno dei detti popolari più conosciuti, se riesce a valere per qualunque tipo di situazione, senza fare eccezione alcuna, neppure per il calcio. Una prima volta, infatti, c'è davvero sempre. E il Cesena ha sperimentato sulla propria pelle la veridicità chirurgica di questa filosofia tanto spicciola quanto infallibile. Accade così che i bianconeri di Ficcadenti a Catania collezionano un buon numero di 'prime volte': il primo turno infrasettimanale di serie A, tanto per cominciare, che evidentemente non porta bene ai romagnoli. Il perché lo si legge in un'altra prima volta: primo goal subito da quella che fino al 22' del primo tempo era l'unica difesa imbattuta del calcio europeo che conta; prima rete, appunto, che combacia perfettamente con la prima vera sbavatura di quell'illustre sconosciuto rispondente al nome di Von Bergen, che fin qui era stato in assoluto una delle sorprese più grandi di questo campionato.

    Ancora una prima volta al 90', con il Cesena che inaugura la casella delle sconfitte sui tabellini, dopo due vittorie ed un pareggio (guarda un po', alla prima giornata). La serie delle prime volte potrebbe continuare ancora, con il primo portiere avversario a terminare senza alcun intervento la partita, o con la prima trasferta (assurdamente) vietata ai tifosi del cavalluccio non provvisti di tessera. Anche in questo forse, anche nelle prime volte, sta il bello di una nuova avventura; il fascino di un campionato pieno di incognite come la serie A, da queste parti, lo si respira anche nelle sconfitte, pur meritate come quella del Massimino. Meritata, si diceva, perché il Catania gioca meglio, consapevole tanto dei punti di forza quanto di quelli deboli dell'avversario, grazie ad un Giampaolo che ha fatto tesoro degli errori di Milan e Lecce, impostando una gara sì offensiva, ma non abbastanza da permettere ai romagnoli le proprie micidiali ripartenze.

    Ficcadenti dovrà ripartire da qui, dai difetti della sua squadra, letale in velocità ma in grossissima difficoltà al momento di produrre gioco, di giocarsela alla pari. La struttura dei bianconeri è quella di una squadra di provincia capace di essere grande con le grandi, ma bisognosa di trovare un assetto giusto con le dirette concorrenti alla salvezza. Catania, in fin dei conti, non ha restituito una squadra ridimensionata: ha semplicemente ricordato al Cesena che la serie A non è fatta soltanto di grandi e gloriose società, ma anche e soprattutto di medio-piccole squadre contro le quali vanno posati i mattoni dell'obiettivo salvezza. Toccherà al Napoli, ferito proprio mercoledì sera dal 'piccolo' Chievo, dare un giudizio su quanto di positivo il cavalluccio abbia raccolto dalla prima sconfitta stagionale. Ficcadenti, anche in questo caso per la prima volta, pare orientato a cambiare qualcosa nell'undici titolare, visti i tre impegni in una settimana. Tra poco, dunque, sarà di nuovo campionato, di nuovo di domenica e di nuovo al Manuzzi: calcio di inizio alle ore 12.30… Ovviamente, anche questa, sarà una prima volta.

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