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  • Cesenamania: la salvezza in 10 punti
Cesenamania: la salvezza in 10 punti

Cesenamania: la salvezza in 10 punti

"Finchè la matematica non ci separi." È questa la promessa che i ragazzi di Di Carlo hanno stretto con la divinità che governa il campionato di massima serie. Chissà se qualcuno nello spogliatoio sia al corrente del fatto che, negli ultimi 2 campionati, la quota salvezza sia stata a 33 punti, 13 in più degli attuali 20. Un dato rassicurante e catastrofico al tempo stesso, considerato che da qui alla fine bisognerà viaggiare ad una media di 1.1 punti a partita, o anche qualcosa in più se la quota dovesse spingersi fino a 35 o 36, per ottenere la permanenza in A. Ecco quindi i 10 fattori che possono permettere di centrare questo miracolo:
 
1) Lo spirito. Essere costretti ad effettuare un campionato di rincorsa cercando di non perdere terreno da chi invece cerca di scappare non è per nulla semplice. Per centrare l'impresa e quindi mettersi dietro 2 squadre oltre al Parma è richiesta grande concentrazione e spirito di sacrificio. Per ora i ragazzi di Di Carlo ci sono sempre riusciti, riemergendo in quelle partite che potevano segnare la resa.
2) La condizioni atletica. Dopo un avvio di 2015 arrembante il Cesena pare essersi spento. Contro il Palermo si è vista una squadra in grande difficoltà nei minuti finali dopo mesi di prestazioni ad altissima intensità. Impossibile capire se si sia trattato solo di un match molto dispendioso sul piano fisico oppure di un calo generalizzato e fisiologico in questa parte di stagione. 
3) Gli infortuni. La fortuna in questa stagione non ne vuole proprio sapere di prendere casa al 'Manuzzi'. Tanti assenti e per di più lungodegenti hanno fatto da sfondo al cammino dei bianconeri. Marilungo su tutti.
4) L'andamento in trasferta. Il Cesena ha racimolato solo 5 punti nelle 12 trasferte disputate: decisamente troppo poco. Peggio ha fatto solo il Parma, raccogliendone 4 . Sin dalla prossima trasferta di Milano bisognerà quindi cercare di invertire questo pessimo trend, cercando quel colpaccio esterno che ancora manca.
5) Il calendario. Negli ultimi 12 turni il cavalluccio non avrà vita semplice. Prima di Cagliari e Torino, rispettivamente all'ultima e alla penultima giornata, i bianconeri dovranno vedersela con Napoli, Fiorentina, Inter e Roma. Da non dimenticare anche gli scontri diretti, quasi tutti da disputare fra le mura amiche.
6) Il cammino delle concorrenti. Con buona probabilità la corsa salvezza sarà da fare su Atalanta e Cagliari. Gli orobici hanno sicuramente un calendario migliore rispetto ai sardi che, fra marzo e aprile, dovranno vedersela con tutte le squadra attualmente più in forma.
7) La precisione nel concludere a rete. Fino ad oggi sotto porta si è sprecato molto, forse troppo. Hugo Almeida non ha apportato quella esperienza che gli era richiesta e Djuric non può certo trasformarsi nel bomber che non è. Il contributo decisivo lo devono apportare tutti, a partire da Defrel che, una volta in area, diventa estremamente impreciso.  
8) Il caso Parma. Nell'ultimo turno i crociati hanno onorato il campionato, compiendo un mezzo miracolo nel pareggio con l'Atalanta. In questa vicenda però non è possibile fare previsioni sul lungo periodo: ogni giorno potrebbero verificarsi stravolgimenti capaci di influire pesantemente sul regolare andamento del torno. 
9) Il modulo. Di Carlo ha trovato la quadra: zero gol subiti negli ultimi 2 match, identità di squadra mostrata contro tutti gli avversari  e soprattutto una idea di gioco che nonostante tutto paga. Quando le pedine importanti rientreranno si continuerà su questa strada oppure si cambierà per trovare un posto, ad esempio, a Marilungo? 
10) Lo stadio. Il fattore 'Orogel Stadium' anche quest'anno ha giocato la sua parte. Contatto con il pubblico, calore della tifoseria e anche il campo sintetico, perché no, hanno fatto il loro dovere. Per salvarsi il 'Manuzzi' deve rimanere il fortino bianconero.

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