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  • Cesenamania:| La polvere sotto al tappeto

    Cesenamania:| La polvere sotto al tappeto

    Lo ammetto: di questi tempi parlare di Cesena non è entusiasmante come spesso è stato. Il motivo è semplice: parlare di Cesena oggi significa svestire i panni del tifoso, riporli accanto a quelli del giornalista, dell’opinionista o del semplice critico, e indossare quelli, strettissimi, di aspirante avvocato o commercialista. Il problema sta proprio nelle caratteristiche degli abiti stessi che non lasciano a spazio a valutazioni tecniche, tattiche, ambientali, indiscrezioni di mercato (che in questo periodo danno vita ad uno dei momenti più appassionanti della stagione); no, nulla a che vedere col calcio, con l’erba o con punte e difensori centrali, al massimo ci si ritrova a giocare con i numeri, che sono però talmente tanti e contorti che non ricordano neppure lontanamente quelli sulle maglie, tanto cari a noi calciofili.

    Parlare solo di calciomercato a Cesena in questi giorni, dunque, è voler nascondere la testa sotto badilate di sabbia; perché non si può parlare di trattative per questo o l’altro giocatore quando forse la vera partita, quella decisiva per l’assetto del club, si sta giocando nelle stanze della dirigenza, con il rischio di diventare estenuante e logorante per tutti. Da una parte c’è Campedelli, che probabilmente si aspettava di dover far fronte al solo mercato (già di per sé sufficientemente complesso), dall’altra c’è l’uscente Aletti che pretende una liquidazione ad oggi non pervenuta. 

    La preoccupazione destata dalla vicenda non sta solo nell’allarmismo dei tifosi per una questione economica che potrebbe incidere negativamente sul mercato, ma anche e soprattutto nel fatto che non si parla di un socio di minoranza, ma di colui che oltre ad aver acquistato il Ravenna, detiene una fetta vicina alla metà del Cesena Calcio, e che qualcuno paventa pronto a dimostrare di possedere addirittura una percentuale superiore alle aspettative. I due dovranno parlarsi, chiarirsi, e cercare una soluzione che possa accontentare il più possibile i singoli senza danneggiare sportivamente il cavalluccio.

    Cavalluccio che ieri, incassato l’ennesimo brutto colpo proveniente dalla trattativa per Mutu, ha comunque riscattato Parolo dal Chievo, segno che evidentemente le trattative di mercato sono tutt’altro che congelate. Non si possono che cogliere segnali positivi in questo senso, vista l’importanza strategica della pedina Parolo, richiestissimo da molte squadre; tuttavia, nonostante il riscatto del centrocampista e le voci che vogliono nomi importanti vicini alla Romagna, ignorare quanto sta succedendo sarebbe (appunto)  nascondere la polvere sotto un tappeto.

    Colpi o non colpi di mercato, infatti, sono tantissimi ad essere incuriositi e preoccupati dalla vicenda Aletti, aspettando con fiducia e (tanta) pazienza che qualcuno si decida a spiegare quale partita si stia davvero giocando. 

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