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  • Cesenamania:| Nel segno di Adrian Mutu

    Cesenamania:| Nel segno di Adrian Mutu

    Da sempre è dipinto come un incorreggibile piantagrane, una testa calda, uno spacca spogliatoio, o se preferite semplicemente un pessimo professionista. Da sempre è la causa dei mali delle squadre per cui gioca, un attaccabrighe o il più svogliato del gruppo. Da sempre, al tempo stesso, lui lascia parlare gli altri e risponde con gol e prestazioni da fuoriclasse. Lui è Adrian Mutu, e con sé porta una serie di cattive referenze che lo precedono copiosamente ovunque egli si sposti... e Cesena non è stata un'eccezione. C'è chi lo dipinge supponente in allenamento, chi ne critica ogni passaggio sbagliato, chi è pronto a giurare di averlo visto ubriaco in luoghi distribuiti qua e là per 50 chilometri di costa. Tutti però, da lui, si aspettano giocate da campione. 

    E' il rovescio della medaglia dell'essere Adrian Mutu, giocatore dotato di tecnica e idee assolutamente fuori dal normale, ma con una spiccata propensione all'autolesionismo mediatico. Mutu non ha bisogno di difese, anzi ne ha avute forse troppe in carriera: è un uomo adulto che svolge egregiamente un lavoro iper retribuito, e che ne ha senza dubbio 'combinate' tante; ma è anche un patrimonio per il gioco del calcio, che non richiede di annullare vizi e vita mondana, ma semplicemente di sapersi gestire in modo da dare il proprio meglio in campo. E Adrian Mutu questo sa farlo bene, lo ha dimostrato negli anni fiorentini quanto in un ottimo precampionato.

    E' legittimo avere dubbi sul giocatore e sull'uomo, visti i trascorsi burrascosi, ma Cesena non deve commettere l'errore di affibiare un'etichetta a chi ha scelto proprio la Romagna per tornare ad essere un campione, perchè le sorti del Cesena stesso sono strettamente legate a quelle del rumeno. Su Mutu Campedelli ha investito molto, non solo economicamente, ma costruendo attorno a lui un'intera squadra. Cesena, quindi, per fare il salto di qualità dovrà essere capace di appassionarsi al campo e di non cadere nel pericoloso fascino del gossip e della fame di scoop, che in Italia stanno superando per popolarità il pallone stesso.

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