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  • Cessione Genoa, Gallazzi: 'Berlusconi non fa parte della cordata'
Cessione Genoa, Gallazzi: 'Berlusconi non fa parte della cordata'

Cessione Genoa, Gallazzi: 'Berlusconi non fa parte della cordata'

  • Marco Tripodi
Sono giorni frenetici in casa Genoa. Giorni di attesa per capire quale sarà il futuro societario. Nel frattempo, mentre aspetta la risposta di Enrico Preziosi alla sua proposta d'acquisto Giulio Gallazzi ha concesso una lunga intervista a PianetaGenoa1893.net, facendo un po' di chiarezza sulla vicenda: "Giovedì o venerdì - ha confermato il manager - ci vedremo e mi aspetterò una controproposta. Nel rispetto della squadra e dei tifosi questa trattativa non può più andare per le lunghe. Se le cose andranno per il verso giusto lunedì vorrei iniziare la due diligence".

Gallazzi parla poi della somma offerta a Preziosi per prelevare l'intero pacchetto azionario del Genoa e dell'ipotesi di un'eventuale rilancio da parte dell'imprenditore irpino: "Non le posso dire la cifra esatta ma le dico che la nostra offerta è più alta di quei 110 milioni di euro che sono stati scritti. Non so quale sia la controproposta di Preziosi perché non ho avuto alcun riscontro. Ad oggi so quello che ho letto sui giornali".

Qualche parola anche su Bybrook Capital, uno dei due fondo che in partnership con Gallazzi sono dietro all'operazione: "Bybrook è uno dei maggiori azionisti di Montepaschi da cui ha comprato il debito. Montepaschi è una banca regolata da Banca d’Italia. Mi sembra evidente che le garanzie ci siano, altrimenti la Banca d’Italia non lascerebbe Bybrook essere il secondo o terzo azionista di Montepaschi in cui lo Stato è il primo. Ci sono poche informazioni a riguardo perché Bybrook è un fondo giovane, uno di quelli che hanno le “tasche piene” e non quelli che hanno già investito tutto e non hanno niente da mettere. Ma essendo appunto un fondo con le “tasche piene” non risulta nel conto economico perché non si vede la rendita sugli investimenti già fatti. Ecco spiegato il motivo delle informazioni ridotte".

Riguardo al secondo nome del possibile finanziatore, rimasto ancora misterioso, Gallazzi si limita a smentire le voci di alcuni profili ipotizzati nelle scorse settimane:
"Chiariamo una cosa: noi siamo tecnicamente una investment company non siamo un fondo. Investiamo capitali propri, abbiamo risorse proprie e abbiamo un’attività di gestione del capitale. I nostri partner finanziari sono i fondi che raccolgono capitali da investitori. La maggioranza del capitale di Bybrook viene da uno dei maggiori fondi al mondo: Blackstone Group che ha asset per 347 miliardi di dollari ed è il secondo azionista di Intesa Sanpaolo. Noi lavoriamo con i cosiddetti fondi istituzionali. I loro soldi sono: o di fondi ancor più grandi (come il caso di Bybrook) o di fondi strutturali sovrani che ritengono di investire in veicoli più veloci e più adatti a gestire business specifici e specialistici. I soldi che ha Bybrook non sono di famiglie o persone fisiche ma di grandi operatori del sistema finanziario mondiale appunto come Blackstone. Quindi smentisco totalmente tutti i nomi usciti come Berlusconi o Aponte: dietro di me ci sono io e la cosa mi mette serenità".

Gallazzi, infine, conferma che nella nuova società entrerebbe a far parte anche un'ex bandiera rossoblù come Stefano Eranio, mentre Enrico Preziosi uscirebbe definitivamente di scena.

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