Calciomercato.com

  • Milan: smentita di Alibaba ma c'è Baidu

    Milan: smentita di Alibaba ma c'è Baidu

    • Federico Albrizio
    Chi c'è dietro alla cordata cinese che vuole acquistare la maggioranza delle quote del Milan? Il patto di riservatezza impedisce di avere la certezza assoluta sull'indentità degli investitori, che hanno avviato la due diligence e attendono entro una settimana la risposta del presidente Berlusconi, che dovrà prendere una decisione sull'esclusiva della trattativa. Intanto si delinea chi difficilmente farà parte della cordata, Alibaba. Il colosso cinese e Fininvest hanno smentito entrambi l'interesse di Jack Ma, che ha poi ribadito il concetto con un post ironico su Weibo, il Twitter cinese: "Il Milan è nella città di Milano?". Citando poi in una battuta anche l'ex pugile Mike Tyson e il cestista cinese Yao Ming. Jack Ma non è l'unico però a smentire l'interesse.

    LI KA SHING SMENTISCE, ROBIN LI... - Ieri è emerso il nome di Li Ka Shing, proprietario della Hutchison Whampoa Limited, che secondo alcuni rumors sarebbe l'investitore di riferimento della cordata cinese, ma dalla società filtrano smentite: la Hutchison Whampoa nega di essere coinvolta nell'acquisto del Milan, questo quanto comunicato a Calciomercato.com. Dopo Jack Ma anche Li Ka Shing si chiama fuori e questo rilancia la candidatura di Robin Li, presidente della società Baidu, motore di ricerca numero uno in Cina. Nessun commento alla vicenda da parte del magnate e della sua società stando a quanto raccolto da Calciomercato.com: né conferma né smentita, un silenzio che lascia aperta la porta all'interesse nell'acquisizione del club rossonero.

    STRUTTURA DELLA CORDATA E QUOTAZIONE IN BORSA - In attesa di avere più certezze su chi sia il punto riferimento della cordata giungono prime indiscrezioni sulla composizione della stessa: si tratterebbe di una joint venture tra tre principali azionisti. Uno di maggioranza (potrebbe essere Robin Li con la sua fondazione), un grande produttore automobilistico e un'altra grande azienda, legati da patti di sindacato che vincolerebbero le grandi scelte societarie all'assenso delle tre componenti. Tra gli obiettivi della cordata c'è sempre la quotazione in borsa, preferibilmente su quella di Hong Kong, e questo genera ancora un dubbio sulla percentuale da acquistare: al momento della quotazione (che dovrebbe avvenire un anno dopo l'acquisto della maggioranza) dovrebbe essere messo sul mercato un flottante del 30% e questo spinge i cinesi a volere una fetta più ampia. La cordata vorrebbe acquistare subito l'80% delle quote lasciando a Berlusconi il 20%, una soluzione questa che il patron rossonero vorrebbe evitare e quindi ecco altre due soluzioni, in entrambi i casi con il 70% ai cinesi e 30% ancora in mano all'ex Cavaliere: nel primo caso le parti si impegnerebbero a quotare in borsa rispettivamente il 20% e il 10%, nel secondo caso (meno probabile) sarebbe Berlusconi a quotare interamente le proprie quote lasciando definitivamente il Milan. Scenari comunque ancora lontani, prima il presidente Berlusconi deve prendere una decisione sulla trattativa che poi andrà conclusa entro giugno: solo allora ci sarà la certezza sull'identità degli investitori e si avrà un quadro chiaro sui prossimi passi per il futuro del Milan. 

    Twitter: @Albri_Fede90

    Altre Notizie