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  • VIDEO Qui Milan: sorpasso cinese, Mr. Bee torna in Italia

    VIDEO Qui Milan: sorpasso cinese, Mr. Bee torna in Italia

    Cessione Milan, la trama si infittisce: dopo mesi di voci, smentite e trattative abbozzate sembrava ormai in dirittura d'arrivo l'affare tra Berlusconi e Bee Taechaubol, con il broker thailandese di stanza a Milano per una settimana per chiudere in prima persona la trattativa. Le dichiarazioni di ambo le parti al termine dell'incontro avuto nell'hotel del centro di Milano dove alloggiava Mr. Bee hanno lasciato più di una perplessità sul buon esito dell'operazione: non più la maggioranza alla cordata guidata dal thailandese, ma il 49% delle quote, una percentuale alta in termini di costi per l'investitore ma che di fatto lascerebbe ogni potere decisionale in mano all'attuale presidente rossonero.

    IL DIETROFRONT DI B. - La svolta imprevista quando la trattativa si avviava verso la chiusura è arrivata la notte tra venerdì e sabato. Berlusconi infatti, dopo aver inizialmente accolto positivamente l'offerta di Taechaubol, ha fatto dietrofront e comunicato di non voler cedere la maggioranza del club: da qui la chiamata a Mr. Bee e la decisione di rimandare qualunque ulteriore valutazione alle prossime settimane, con il broker rientrato in Thailandia. Il passo indietro del patron rossonero deriva da diversi fattori, tra cui certamente anche quello affettivo: il Milan è una questione di cuore per Berlusconi, non si tratta solo di affari, ma la componente economica ha un'importanza cruciale ovviamente in questa operazione. 'Voglio lasciare da vincente' è il pensiero del presidente e questa frase carica d'orgoglio nasconde anche una direttiva imprenditoriale ben precisa: non vendere in un momento di difficoltà tecnica come quella che sta affrontando il Diavolo, ma provare a rivalutare il club. 

    ROSA TOP E STADIO - Berlusconi dunque è a caccia non più di un acquirente per l'immediato, ma di un investitore che garantisca liquidità immediata per risollevare il Milan. Il primo passo è la ricostruzione di una rosa all'altezza del blasone del club, in grado di competere per posizioni di rilievo e soprattutto tornare in Europa: i due anni di assenza dalle Coppe Europee pesano non poco sul bilancio rossonero, che quest'anno ha segnato il record negativo di 91,3 milioni di euro di passivo. L'inserimento di Doyen Sports, che nella persona di Nelio Lucas ha già incontrato più volte Galliani, può essere un assist importante: tanti i cavalli di razza nella scuderia del fondo di investimenti, tanti nomi dal grande appeal mediatico fondamentali per la rosa e per gli sponsor. Il secondo step, non meno importante però, è legato alla costruzione del nuovo stadio: tra poche settimane arriverà il 'Sì' definitivo di Fondazione Fiera al Milan per l'area del Portello, proprio dietro Casa Milan. Un nuovo impianto, uno sforzo economico notevole che però nel medio-lungo periodo innalzerà notevolmente il valore del club e gli introiti nelle casse della società. Berlusconi vuole dunque attendere il concretizzarsi di questi due passaggi, prima di consegnare definitivamente a nuovi padroni le chiavi di Milanello.

    SORPASSO CINESE - Entrare inizialmente come finanziatori, per poi nel giro di 5 anni rilevare il pacchetto di maggioranza: questo il piano con cui la cordata cinese negli ultimi giorni sta riuscendo nel sorpasso. Dopo il summit in Cina, i contatti sono proseguiti e sono diventati più concreti a Milano, dove si trovano attualmente alcuni emissari della cordata che incontreranno nuovamente Berlusconi nel weekend per approfondire le questioni tecniche della trattativa. Gli esperti di Fininvest hanno d'altronde già dato il loro favore a questa cordata, composta non solo da due colossi come il Wahaha Group di Zong Quinghou e il Wanda Group di Wang Jianlin, ma anche da due imprenditori italiani e tre istituti monetari internazionali (Banca di stato cinese, una banca di Hong Kong e un istituto di credito svizzero), come riferisce Tuttosport. L'intenzione dunque è quella di irrorare le casse del Milan acquistando in principio una quota intorno al 30%, per poi far valere un'ozione di riscatto (call) per salire oltre il 51% delle quote dopo 4 anni: accontentate così le volontà di Berlusconi, che guiderebbe la rinascita rossonera e vedrebbe così crescere il valore del club prima della cesione definitiva.

    BEE INQUIETO, TORNA IN ITALIA - In tutto questo Taechaubol osserva inquieto da Bangkok: il broker thailandese ha lasciato Milano con un'aria tranquilla, certo di avere l'esclusiva sulla trattativa con Berlusconi. Il riavvicinamento tra il patron rossonero e la cordata cinese però conferma che nulla è deciso e Fininvest è aperta anche ad altri interlocutori. Per questo Mr. Bee, minato nelle proprie sicurezze, ha intenzione di accelerare i tempi e non attendere le tre settimane inizialmente previste prima di ridiscutere i dettagli dell'operazione. Il broker tornerà dunque a breve nel capoluogo lombardo: era atteso per questo weekend, alcune questioni lo trattengono in patria e più probabilmente sarà a Milano la prossima settimana per provare un controsorpasso che con il passare delle ore si fa sempre più complicato. Taechaubol ha ora davanti due strade: allinearsi con i desideri di Berlusconi e 'accontentarsi' almeno inizialmente di una quota di minoranza, oppure presentare un'offerta nettamente al rialzo per una quota non inferiore al 60-70% delle quote del pacchetto azionario. Cina-Milan-Mr. Bee: un triangolo sempre più carico di tensione.

    Federico Albrizio
    @Albri_Fede90

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