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  • Cessione Roma:| Si cercano acquirenti

    Cessione Roma:| Si cercano acquirenti

    • V.N.
    Il cartello Vendesi può essere finalmente affisso. Da oggi l’As Roma è ufficialmente sul mercato. L’accordo raggiunto l’8 luglio scorso è stato infatti firmato e controfirmato ieri a Milano dai vertici di Italpetroli e Unicredit e inviato via fax a Roma al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto. Una soluzione che cancella i debiti della holding della famiglia Sensi portando tutti gli asset del gruppo nelle mani della banca (in cambio di una buonuscita da 30 milioni in beni immobili). E che, soprattutto, spalanca le porte ad un nuovo futuro per la Roma. Ci sono volute quasi tre settimane perché la lettera d’intenti sfociasse in un accordo vincolante. Un ritardo causato da alcuni dettagli fiscali, ma soprattutto dalle problematiche nate intorno alle deleghe che spetteranno a Rosella Sensi nel Cda di Newco Roma.

    La società, controllata al 49% da Unicredit e al 51% da Italpetroli e presieduta dal professor Zimatore, che controllerà l’As Roma in attesa di nuovi acquirenti. La ricerca è affidata alla Banca Rothschild che sta sondando già da alcune settimane il mercato in cerca di investitori in grado di coprire il valore del bene (circa 140 milioni) e di garantire un futuro solido alla squadra. L’obiettivo è dare un nuovo nome alla proprietà del club entro l’inizio di novembre. Nel frattempo la Sensi continuerà a gestire il club, ma ogni sua decisione dovrà passare al vaglio della banca.

    Difficile, in ogni caso, che la Roma trovi un nuovo proprietario prima della fine dell’anno. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare, ma soprattutto c’è la necessità di verificare tutte le possibili offerte. In prima fila c’è ancora Francesco Angelini che nelle prossime settimane presenterà un’offerta ufficiale. La sensazione però è che la Rostchild preferisca una soluzione straniera, che garantirebbe un prezzo d’acquisto superiore ai 140 milioni.

    E in questo senso l’interesse più concreto è rappresentato dal fondo arabo Aabar, primo azionista di Unicredit (detiene quasi il 4,99%). In attesa di sviluppi l’attuale proprietà continuerà a lavorare sul mercato.

    (Leggo - Edizione Roma)

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