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  • Che fine hanno fatto? I flop di gennaio
Che fine hanno fatto? I flop di gennaio

Che fine hanno fatto? I flop di gennaio

  • Alessandro Di Gioia
Il mercato invernale, o mercato di gennaio, è anche detto "mercato di riparazione": questo sinonimo gli è stato assegnato perchè in teoria il lasso di trentuno giorni del primo mese dell'anno occorre alle varie per squadre per "riparare" agli acquisti fallimentari dell'estate, agli infortuni o alle necessità dei nuovi allenatori. Tutto ciò in teoria: perchè spesso è capitato, nel corso degli anni, che questo mercato abbia finito per peggiorare la situazione di quei club che decidevano di intervenire nella compravendita di giocatori per migliorare il proprio organico. Il "Che fine ha fatto?" odierno è dedicato proprio a quei colpi di gennaio, cosidetti flop , che hanno fatto perdere le proprie tracce. Veri e propri desaparecidos segnati per sempre dalla finestra invernale, tanto da scomparire. Ecco i principali nomi:

MARCIO AMOROSO (dal San Paolo al Milan, gennaio 2006) -  Giunto al Milan nel gennaio del 2006 per aiutare i rossoneri nella corsa scudetto contro la Juve, poi persa: i rossoneri decisero di puntare sull'ex Udinese, prelevandolo dal San Paolo e riportandolo nel Bel Paese dopo quattro anni. Il bilancio fu magro: quattro presenze, l'unica da titolare nella sconfitta di Lecce, due gol su rigore alla Roma a campionato ormai perso. Non si riprese più: in estate rescisse il contratto per tornare in Brasile. Attualmente si diverte a commentare la Serie A per una televisione brasiliana e si dedica a tempo pieno alla gestione dell'impresa di famiglia, che opera nel campo dell'edilizia.

FRANCESCO COCO (dall'Inter al Torino, gennaio 2007) - In un gennaio che vide colpi sensazionali, come Ronaldo al Milan, Rossi al Parma e Cavani al Palermo, il flop fu senza dubbio quello di Francesco Coco, ex terzino di belle speranze del Milan passato ai cugini dell'Inter e venduto in quella finestra al Torino: i granata, impegnati nella lotta salvezza, decidono di tesserarlo a loro rischio e pericolo, tanto che Coco col Toro disputa solo tre presenze, prima di accomodarsi in tribuna. Si rititra nel settembre successivo, a soli 30 anni: attualmente fa l'imprenditore a Dubai.

MANICHE (dall'Atletico Madrid all'Inter, gennaio 2008) -  Quell'anno l'Inter scelse di puntare sul portoghese Maniche, centrocampista tutto fare dell'Atletico Madrid, sbocciato nel Porto di Mourinho: per lui solo 4 partite da titolare, le sconfitte contro Napoli e Milan. Viene ricordato per un gol alla Juve, nel match scudetto dell'Inter di Mancini, contro il Parma, non viene nemmeno convocato. Un acquisto inutile, per una squadra che era già la più forte di tutte: attualmente è il vice allenatore del club portoghese Pacos de Ferreira.

JESUS DATOLO (dal Boca Juniors al Napoli, gennaio 2009) - I tifosi del Napoli si ricordano di lui solo per una rete realizzata contro la Juventus a Torino in un'epica vittoria degli azzurri per 3-2: arrivato nel gennaio 2009 dal Boca Juniors per 9 milioni di euro, doveva essere il crack del campionato, l'uomo in grado di cambiare il destino dei partenopei, secondo il presidente De Laurentiis. Non andò così: giocò infatti pochissimo, sia con Reja che con Donadoni, e si fece conoscere più per le scorribande notturne per la città che per il reale valore in campo. Attualmente gioca in Brasile, nell'Atletico Mineiro.

FEDERICO MACHEDA (dal Manchester United alla Sampdoria, gennaio 2011) - Doveva essere il gennaio, e la stagione, del gran ritorno dell'enfant prodige, quel Federico "Kiko" Macheda emigrato a 16 anni in Inghilterra, nel Manchester United: fenomeno a soli 17 anni nella terra d'Albione, non riuscì a riconfermarsi in Italia. Prelevato dai blucerchiati per non far rimpiangere la coppia Cassano-Pazzini, fu schiacciato dalla presiione. Solo un gol, in Coppa Italia contro l'Udinese, e tante delusioni, sia a Genova, dove retrocede in Serie B, che nelle esperienze seguenti, ancora nello United, nel QPR e nel Birimingham. Attualmente gioca in Championship, nel Cardiff City.

NICHOLAS ANELKA (dallo Shaghai Shenua alla Juve, gennaio 2013) - Arrivato per sostituire l'infortunato Bendtner, Antonio Conte gli farà disputare solamente 55 minuti in sei mesi, validi comunque per laurearsi campione d'Italia: ormai trentatreenne, fuori forma e bolso, diventa un habitué della panchina. Gioca solo quattro partite: una in Champions più tre spezzoni in campionato. Attualmente gioca in India, nel Mumbai City.

HELDER POSTIGA (dal Valencia alla Lazio, gennaio 2014) - Arrivato il 30 gennaio 2014 dal Valencia in prestito alla Lazio per essere il rinforzo offensivo dei biancocelesti, il portoghese passa due mesi in infermeria, disputa 5 presenze senza mai segnare e a fine stagione non viene riscattato, tornando in Spagna, al Deportivo La Coruna. Attualmente gioca in India, nell'Atletico Calcutta.

@AleDigio89

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