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  • Che fine ha fatto? Lanzafame, da 'lanciafiamme' di Conte a nuovo Puskas

    Che fine ha fatto? Lanzafame, da 'lanciafiamme' di Conte a nuovo Puskas

    • Alessandro Di Gioia
    Nascere a Torino, crescere nelle giovanili della Juventus, uno dei club più importanti dell'intero panorama calcistico mondiale, debuttare in prima squadra giovanissimo ed essere lanciato da Antonio Conte: che Davide Lanzafame fosse un predestinato, lo si poteva capire da tutto questo. Che però, per realizzarsi appieno, dovesse emigrare in Ungheria, a migliaia di chilometri dal suo Piemonte, nell'Honved, squadra che fu del mitico Puskas, era qualcosa che soltanto l'ineluttabile destino poteva provocare 

    GENERAZIONE DI FENOMENI - Lanzafame inizia la sua carriera nel Barcanova, società diretta dal padre, sostenendo a sei anni prima un provino con il Torino, dal quale viene scartato, poi con la Juventus, con cui svolgerà tutta la trafila delle giovanili. Attaccante moderno, di movimento ma con un gran senso del gol, cresce al fianco di talenti come Claudio Marchisio, Sebastian Giovinco e Paolo De Ceglie. Con i bianconeri vince un campionato Beretti e un campionato Primavera, ma soprattutto una Coppa Italia Primavera, da protagonista, realizzando in finale il gol decisivo contro l'Inter grazie ad uno splendido pallonetto, e il titolo di capocannoniere al Torneo di Viareggio. Il bilancio è di 30 reti nel campionato Primavera e 7 nel Torneo di Viareggio 2007, prima dell'esordio in prima squadra, nell'anno della B, subentrando a Zalayeta.

    IL MAESTRO CONTE E CR7 - L'anno seguente viene ceduto al Bari, dove sotto l'egida di un giovane tecnico chiamato Antonio Conte si afferma tra i professionisti: esterno largo nel 4-2-4 del tecnico leccese, disputa un gran campionato, realizzando 10 reti e guadagnandosi il soprannome di "lanciafiamme", la chiamata con l’Under 21 e la nomea di "Cristiano Ronaldo" italiano. L'anno seguente passa al Palermo, in Serie A, nell'ambito dell'operazione che porta Amauri in bianconero: l'arrivo di Ballardini al posto di Colantuono sulla panchina rosanero gli preclude però la possibilità di giocare con continuità. Tornato nel Bari di Conte, colleziona 18 presenze, 2 reti e tante belle prestazioni, che contribuiscono alla vittoria del campionato cadetto da parte dei pugliesi, dopo 8 anni. L'anno seguente Lanzafame disputa un gran campionato in Serie A, con il Parma: la doppietta realizzata proprio alla Juve gli vale la chiamata della Vecchia Signora, con Delneri che lo richiede a gran voce per il suo 4-4-2.

    L'UNGHERIA E LA LITE PER IL RIGORE - Le cose però non vanno come dovrebbero: il tecnico friulano gli preferisce Milos Krasic, in una stagione che si rivela disastrosa per i colori bianconeri. Il "lanciafiamme" sembra essersi spento, e dopo due anni di alti e bassi tra Brescia, Catania e Grosseto, decide di emigrare in Ungheria, nell'Honved, anche in seguito ad una probabile squalfica per lo scandalo Calcioscommesse, che arriverà l'anno seguente. Nei rossoneri magiari conquista una storica qualificazione all'Europa League, facendo parlare di sè in occasione di una lite con un proprio compagno, Leandro Martinez, per la battuta di un calcio di rigore, disputa che costa l'espulsione all'italiano. Nel 2014 torna nel Belpaese, disputando due stagioni di Serie B con Perugia e Novara.

    'LANCIAFIAMME' COME PUSKAS -
    Quest'anno Lanzafame è ritornato e rinato in Ungheria: tornato nell’estate del 2016 all’Honved l’attaccante torinese è diventato la stella della squadra. Per lui sono ben 7 i gol segnati nel girone d'andata, ma non è tutto: le 7 reti sono state realizzate in sette partite consecutive, una striscia portentosa che solo altri sette giocatori della storia del club erano riusciti a realizzare in passato, tra cui Ferenc Puskas, il miglior calciatore ungherese di sempre e uno tra i più grandi di tutti i tempi. Il "lanciafiamme" sembra essere veramente tornato.

    @AleDigio89

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