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  • Che fine ha fatto? Sylvain Wiltord, l'uomo dell'ultimo minuto

    Che fine ha fatto? Sylvain Wiltord, l'uomo dell'ultimo minuto

    • Alessandro Di Gioia
    Nella vita, la fortuna è tutto: chiaramente deve essere accompagnata da un minimo di talento, sennò non basta. Lo sa bene il protagonista della nostra rubrica "Che fine ha fatto?" di oggi, l'attaccante francese Sylvain Wiltord. Un nome che evoca ricordi amari a tutti gli italiani appassionati di calcio: un suo gol al 48' del secondo tempo nella finale degli Europei del 2000 in Olanda condannò la nazionale azzurra a disputare i supplementari in una partita che sembrava già vinta, e che poi perse a causa del Golden Gol di Trezeguet. Ieri Sylvain ha avuto un altro "regalo" dalla fortuna, questa volta molto più importante.

    IL SOSIA DI WESLEY SNIPES - Nato a Neuilly sur Marne nel maggio del 1974 da genitori guadalupensi, cresce calcisticamente nel Rennes ed esordisce nel campionato francese all'età di soli 20 anni. A stupire all'inizio, più che le sue doti calcistiche, fu l'incredibile somiglianza di Wiltord con l'attore americano Wesley Snipes, che gli procura il soprannome "Nino", il personaggio interpretato da Snipes nella pellicola del 1991 "New Jack City". Ma ben presto il giovane Sylvain fa capire di che pasta è fatto: gioca per cinque stagioni nei rossoneri bretoni, disputando 115 presenze e realizzando 31 reti. Invece di spendere soldi in un mercato nel quale non avrebbe potuto essere competitivo, il Rennes puntò sui suoi giovani e li inserì sin dall'inizio in prima squadra: esplosero così molti talenti, alcuni di enorme successo come il nostro uomo, Jocelyn Gourvennec ed Ulrich Le Pen. Le big del calcio transalpino non rimangono indifferenti al talento di questa seconda punta veloce, dalla buona tecnica e dal fiuto del gol innato: la sua duttilità gli consente di giocare in tutti i ruoli dell'attacco, ma all'occorrenza anche sulle fasce. 

    BORDEAUX DA URLO - L'esplosione del suo talento è alle porte: nel 1997 passa al Bordeaux, all'epoca una delle squadre più forti di Francia: l'anno dopo il club girondino vince il quinto titolo della sua storia, e Wiltord si rivela decisivo con 22 reti, che gli valgono il premio di calciatore francese dell'anno. In quel team c'erano giocatori di tutto rispetto, che avrebbero condotto il Bordeaux e la nazionale francese ad ottimi risultati: il portiere Ulrich Ramè, l'attaccante Lilian Laslandes, l'ex conoscenza del calcio italiano Johan Micoud e stranieri del calibro di Musampa e Feindouno. Tutti assemblati alla perfezione da Elie Baup, tecnico forse un po' troppo sottovalutato negli ultimi anni. Il gran campionato disputato gli vale la chiamata dell'Arsenal e di Wenger. 

    'GLI INVINCIBILI' - All'Arsenal, dopo la rete realizzata nella finale di Rotterdam e il titolo europeo conquistato a nostre spese, Wiltord ottiene finalmente la fama internazionale che gli spetta: a fianco di calciatori e personaggi del calibro di Henry, Ljungberg, Bergkamp, Overmars e Vieira va a comporre una squadra meravigliosa, il più bell'Arsenal di Wenger, che vince un double di coppe nel 2001-2002 e la Premier League nel 2003-2004, centrando 49 risultati utili consecutivi tra il 7 maggio 2003 ed il 16 ottobre 2004, che gli valgono il soprannome di "Invincibili". Quando nel 2004 torna in patria, al Lione, la sua carriera sembra ormai agli sgoccioli: nell'OL però vince tre campionati di prima divisione, prima di tornare a casa nel Rennes. Fa in tempo a giocare altri tre anni, nell'Olympique Marsiglia, nel Metz e nel Nantes, prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo. Nella finale giocata a Berlino nel 2006 contro l'Italia realizza uno dei tiri dal dischetto, che non basta per la vittoria dei francesi: la vendetta azzurra, sei anni dopo, è dolcissima.

    VIVO PER MIRACOLO - Il nome di Wiltord è tornato alla ribalta negli ultimi giorni: imprenditore di successo, è sfuggito alla tragedia che ha coinvolto i partecipanti ad un reality show della televisione transalpina, "Dropped", tenuto in Argentina. Due elicotteri si sono scontrati in volo durante le riprese, provocando la morte di ben 10 persone tra equipaggio, produzione, e tre sportivi francesi come Alexis Vastine, Camille Muffat e Florence Arthaud. Wiltord era stato appena eliminato ed era rientrato a Parigi: l'ex attaccante ha dedicato un tweet alle vittime, dicendosi "disperato" per l'accaduto. L'uomo dell'ultimo minuto ha colpito ancora: e stavolta si è trattato di un gol molto più importante, di quello che fece piangere l'Italia nel 2000.
     

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