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  • Chi è Mr. Suning? Moratti e Thohir insieme non arrivano al suo patrimonio

    Chi è Mr. Suning? Moratti e Thohir insieme non arrivano al suo patrimonio

    • Pasquale Guarro
    C’era una volta il calcio dei presidenti-tifosi… Quello che avvicinava i benestanti della zona alla squadra della città, a volte per passione, altre per riconoscenza verso un territorio che li aveva resi ricchi e famosi. Inter e Milan in mano a due milanesi, il Napoli a  Corrado Ferlaino, di origini calabresi ma nato e vissuto a Napoli. La Roma a Sensi, il Parma a Tanzi, la Lazio a Cragnotti. Sono solo alcuni esempi di un calcio che per diversi motivi non esiste più: un po’ perché l’economia ha voltato le spalle ad un paese poco lungimirante e molto sprecone, un po’ perché la globalizzazione del football ha aperto nuovi orizzonti, spingendo questo sport verso picchi sempre più alti, difficilmente sostenibili senza un cospicuo portafogli

    Non esiste più neanche l’Inter di Massimo Moratti, che nel 2013 ha ceduto ad Erick Thohir, ma fatto ancor più curioso, a breve non avremo più neanche traccia dell’Inter di matrice indonesiana, che lascerà il posto a Zhang Jindong, ricchissimo uomo d’affari proveniente dalla Cina, che da solo ha messo su un impero capace di far impallidire tutti, tra cui lo stesso Thohir. Basti mettere a confronto il patrimonio dei due: quando l’indonesiano ha deciso di investire nella società di corso Vittorio Emanuele, poteva vantare un patrimonio di circa 400 milioni di dollari, Zhang arriva a Milano con un conto da 4 miliardi di dollari. Per capire quanto grande sia la sua disponibilità, bisogna affiancarlo per un attimo a quel Massimo Moratti che nel 2008 iniziava a costruire l’Inter che poco dopo avrebbe dominato nel mondo: il patrimonio di Moratti all’epoca ammontava a 1,5 miliardi di euro. 

    Non sono molte le notizie sulla famiglia di Zhang, si sa che proviene da Anhui, una regione nell’est della Cina bagnata dal fiume Azzurro e dal fiume Huai. L’uomo nato nel 1963 ha iniziato a lavorare presso un’azienda tessile, dove ha sostato dal 1985 al 1989. L’anno successivo prende ufficialmente il via la scalata verso il successo, impronosticabile visti gli standard di partenza. Zhang e suo fratello si mettono in proprio, iniziano a lavorare per sé stessi e aprono un negozio che vende e ripara condizionatori. Un’unica sede che nel giro di soli 15 anni si trasformerà nel gruppo Suning, formato da 1700 negozi e oltre 13 mila dipendenti. 

    Numeri spaventosi che di fatto raccontano la favola di un investitore di successo. Zhang è adesso il 403° uomo più ricco del mondo, il 28° più ricco dell’intera nazione di sua appartenenza. Suning fattura 15 miliardi di euro l’anno e detiene il 20% del mercato cinese relativo ai prodotti elettronici. Dopo aver investito nel calcio in Cina, Zhang ha allargato i propri fino a giungere in Europa, più precisamente a Milano, piazza che ha fatto la storia del calcio nazionale e mondiale, ma che ormai, con Moratti prima e Thohir poi, si stava abituando a vivere nell’anonimato. 

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