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  • Chiellini:| 'Da piccolo tifavo Milan'

    Chiellini:| 'Da piccolo tifavo Milan'

    «Non ho difficoltà ad ammetterlo, da piccolo tifavo Milan. Ma quando sono arrivato qui mi sono innamorato di questa maglia e il sentimento è cresciuto nel corso degli anni. Dopo calciopoli in poi si è rafforzato, anche perché vivere certe situazioni non ti lascia indifferente. Dopo la risalita e quanto è successo, non puoi non sentire tua una maglia, una città e un popolo di tifosi». Parole sincere, sentite, che sanciscono un legame fortissimo. Sono quelle pronunciate da Giorgio Chiellini durante la video chat di questo pomeriggio con i Premium Member: «Tra i miei sogni per il futuro al di là del campo - continua il difensore - c’è una bella famiglia, la seconda laurea che sto portando avanti, e il mantenere un ruolo importante nella Juventus, anche a livello societario».

    Una vera e propria dichiarazione per un campione che sente la maglia bianconera come una seconda pelle e che riesce ancora ad emozionarlo. Come quella sera dell’8 settembre 2011, all’inaugurazione dello Juventus Stadium «E’ stata una serata strana: venivamo da due anni deludenti, ma quel giorno è iniziata una magia. a si respirava nell’aria. Abbiamo visto tutta la storia della Juventus, il suo passato, e dentro la nostra testa abbiamo iniziato a sognare il futuro. Poi lo abbiamo realizzato, perché quanto abbiamo fatto lo scorso anno, vincendo uno scudetto da imbattuti, è stata un’impresa eccezionale che nessuno potrà ripetere, al limite solo eguagliare».

    Proprio lo Juventus Stadium per Giorgio è uno degli ingredienti dei successi bianconeri: «Ricordo la sera della partita contro il Chelsea. Per la prima volta in un anno e mezzo il boato dello stadio si sentiva fin dall’ingresso negli spogliatoi. Il rimpianto è che non ci sia stato lo stesso ambiente nella prima partita del girone contro lo Shakhtar. Fummo condizionati dalla situazione e la differenza tra quelle due partite è evidente. Il pubblico, in certi momenti, specie quando devi svoltare, ti dà una marcia in più».


    E una marcia in più arriva anche da Antonio Conte, primo artefice di una squadra straordinaria: «Lo spirito di gruppo serve nei momenti di difficoltà. Il mister, in panchina e fra primo e secondo tempo. ci è mancato tanto. Nei momenti difficili riesce a darti quel qualcosa in più, così come lo spirito di gruppo che nasce dall’impegno, dalla disponibilità, dalla fiducia e dal rispetto reciproci».

    Uno dei punti di forza della Juve è proprio la difesa: «Nell’ultimo anno io Leonardo e Andrea siamo riusciti a creare un blocco unico, ci conosciamo bene, giochiamo a memoria e più giochi con una persona più scopri i suoi pregi e difetti. Nel mondo ci sono anche tanti difensori migliori di noi presi singolarmente, ma dubito che messi nella nostra difesa ora come ora potrebbero fare meglio. E poi dietro di noi c’è Gigi. Sapere di poter contare sul migliore al mondo e ti permette anche di concedere alcuni tiri all’avversario che altre squadre non si possono permettere. Molti suoi interventi sembrano semplici solo perché lui li fa apparire tali».

    L’ultima prova di forza della Juve, domenica contro l’Atalanta, è stata quasi imbarazzante: «Era una partita importante - conclude Giorgio - perché in questo periodo dobbiamo dare continuità alle nostre prestazioni. C’era grande concentrazione perché l’Atalanta esprime un ottimo calcio. Se ieri abbiamo vinto 3-0 è grazie al fatto che siamo consapevoli dell’importanza del momento».


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