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  • Chievo, Corini: 'A giugno addio necessario, non ci trovammo'

    Chievo, Corini: 'A giugno addio necessario, non ci trovammo'

    Eugenio Corini, tecnico del Chievo, parla ai microfoni di Sky Sport, al termine della vittoria ottenuta in casa del Sassuolo per 1-0, la sua terza consecutiva in campionato: "Abbiamo dato seguito a una splendida cavalcata fatta l'anno scorso. C'è stato un momento di pausa, accettare l'incarico era difficile ma sapevo che c'erano ottimi valori tecnici e sapevo cosa andare a smuovere. Ora abbiamo 15 punti, per arrivare a 40 c'è tanta strada da fare".

    Sull'esonero a giugno: "Alla fine della scorsa stagione non ci siamo trovati, è difficile fare l'allenatore e far capire che allenatore vuoi essere. Sono dovuto tornare a casa, è stata una situazione particolare per me, ma ho avuto tante gratificazioni, andando vicino a una squadra importante. La spinta decisiva è arrivata dal conoscere i miei ragazzi, l'anno scorso abbiamo fatto una grande cavalcata e forse ci si è dimenticati da dove arrivavamo. Quando sono arrivato l'anno scorso la squadra veniva da cinque sconfitte consecutive, poi ci siamo avvicinati alla zona media della classifica, da cui non ci siamo mossi. La panchina del Chievo è molto ambita, ha fatto 12 volte la Serie A negli ultimi 13 anni. Se dimostri come vuoi lavorare, hai l'occasione di riproporti, e ora ho la possibilità di proseguire il lavoro terminato a fine maggio. Non possiamo uscire da una dimesione, per la quale restare in Serie A è qualcosa di straordinario, l'allenatore deve rappresentare la società e condividerne i progetti, assumendosi delle responsabilità. Io sono all'inizio di una carriera che non so dove mi porterà, provo a lavorare al meglio".

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