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  • Chievo, Di Carlo.|'Il Bologna è una big'

    Chievo, Di Carlo.|'Il Bologna è una big'

    Sottili equilibri. Romperli non sarà facile, da una parte e dall'altra. «Il Bologna? Come affrontare una grande, i risultati dell'ultimo periodo dicono questo». Esagerato? Affatto. Mimmo Di Carlo dice la verità. Alza l'asticella. Lo fa a due giorni dall'incrocio del Dall'Ara contro i rossoblù. Resta una sfida salvezza anche se le rivali stanno disputando un torneo di buon livello. Quindici punti in otto partite sono tanti, addirittura un'enormità gli otto contro Juventus, Lazio, Inter e Roma senza lo straccio di una sconfitta. Ruolino di marcia da big, bravi davvero. Mimmo ha ragione, il Bologna adesso vale le migliori. Numeri preoccupanti, ma anche parecchio stimolanti. Per tanti motivi. QUALITÀ CONTRO QUALITÀ. Di carte da giocare Di Carlo ne ha molte. Le stesse del Bologna, magari anche qualcuna in più. Questione di sfumature. La differenza? Nei dettagli, mai come stavolta. La chiave? «Nell'equilibrio tattico, fondamentale. Appena trova uno spazio, anche minimo, il Bologna riesce a sfondare. Così come noi. Faccio i complimenti a Pioli e a tutta la squadra. Ci vorrà rigore, rimanere ordinati sarà essenziale». Difficile giocarla in anticipo, troppe variabili in campo. Meglio il Bologna? Meglio il Chievo? «Conta soprattutto quel che ha detto l'ultima parte di stagione, questo vale veramente. Il Bologna viene da molti risultati positivi che gli hanno trasmesso consapevolezza nei propri mezzi e tanta stima. Noi venivamo da due vittorie e un pareggio, la sconfitta con l'Inter ha rallentato la nostra crescita senza però pregiudicare niente. Ci mancherebbe. Guardo soprattutto a quel che di positivo abbiamo fatto finora. E non è poco. Di sicuro a Bologna ci aspetta un impegno particolarmente severo. Ma siamo pronti». MIMMO CONTRO STEFANO. Pioli un anno fa al Chievo chiuse a quota 46, Di Carlo ne ha 34 ma anche tanto tempo per il sorpasso. Sfida nella sfida? Proprio no, Mimmo non ci pensa. Una partita alla volta, senza andare troppo in là. «Ne mancano undici», racconta l'allenatore gialloblù, «e noi cercheremo da tutte di raccogliere il massimo. Punto e basta. Stefano dopo le vicissitudini di Palermo ha rimodellato il Bologna, gli ha dato equilibrio e soluzioni offensive che negli ultimi metri permettono ai suoi attaccanti di sprigionare grande qualità. Per certi versi siamo simili, anche il Chievo ha certe peculiarità. Soprattutto davanti. E quando è in giornata può far male davvero». BOCCONE AMARO. Vendicare l'andata non sarebbe male. Quel gol di Acquafresca all'inizio del secondo tempo uscì dal canovaccio della contesa, premiò all'eccesso un Bologna che fece poco, di sicuro meno del Chievo, per meritarsi i tre punti. «Se esiste una legge di compensazione allora meritiamo di prenderci qualcosa a Bologna, questo è sicuro», sorride a mezza bocca Di Carlo. «Al di là di tutto, però, conterà l'atteggiamento e il modo in cui sapremo proporci. Il Bologna sta bene, ma stiamo bene anche noi. Abbiamo già dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque quando giochiamo seguendo le nostre caratteristiche. E così dovrà essere pure a Bologna». E poi: «Questa è la fase cruciale del campionato, bisogna continuare così. A dare il massimo, non possiamo e non vogliamo fermarci». CONTO ALLA ROVESCIA. La salvezza è lì, a portata di mano per tutte e due. Chi prende tre punti è quasi già arrivato a destinazione, senza pensare troppo alle altre o trascinarsi fino alle ultime domeniche per racimolare quel che resta e sistemare anche la matematica. «Siamo consapevoli di quanto valiamo, fiduciosi dei nostri mezzi, convinti di andare a Bologna e di conquistare un buon risultato. Il resto conta poco, la meta ormai la conosciamo tutti. Servono sempre quei quarantuno, quarantadue punti per avere la certezza di restare in serie A. Sia noi che il Bologna proveremo a raggiungere questa soglia il prima possibile», rammenta ancora Di Carlo, «senza però pensare che domenica con tre punti in più il conto sarebbe già chiuso». 

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