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  • Chievo, ecco Farkas:|'Datemi tempo: crescerò'

    Chievo, ecco Farkas:|'Datemi tempo: crescerò'

    La timidezza non intacca l'orgoglio, la sana umiltà solletica anzi la massima determinazione: Pavol Farkas, al debutto negli undici domenica col Parma, ha avuto le sue belle gatte da pelare ma non si scompone.  Piuttosto rilancia: «Ho giocato una partita da titolare dopo tanto tempo, è stata dura ma sono sicuro di poter fare meglio», dice. «Intanto lavoro bene in allenamento, poi spero di trovare spazio. Posso solo migliorare».

    Chievo-Parma dunque, da dove ricominciamo?
    «Partita dura. Per me poi era la prima dall'inizio dopo tre mesi. Però è stato bello esserci ed esserci da titolare».

    Soddisfatto a metà insomma.

    «Sì, è stato comunque bellissimo trovarsi in campo dal primo minuto in Serie A, campionato che seguo fin da quando ero bambino. Oggi posso dirlo: felicissimo di esserci finito anch'io».

    E le difficoltà del campo? Troppo severi certi giudizi nei suoi confronti o troppo difficile... trovarsi di fronte uno bravo come Belfodil?
    «Lui è un grande giocatore. Ne ho parlato anche con i compagni, per me è il nuovo Benzema. Credo che a Parma ci resterà al massimo sei mesi, un anno. È inevitabile che finisca presto in un grande club tipo Milan, Inter o Juve».

    Farkas appassionato della Serie A: qualche preferenza?

    «Mi piace come gioca la Juve ma da bimbo tifavo Milan».

    E adesso?
    «Adesso solo Chievo...».

    Par di capire che l'idea è quella di fermarsi a Verona ancora a lungo? Vero? Quali sono le aspettative professionali?
    «Qui è tutto perfetto. Tutti sono molto bravi, attenti. Ti danno una mano fin dal momento in cui arrivi. E infatti io non ho problemi con nessuno. È un grande club, c'è molta professionalità. Questo mi piace. È importante».

    Visto da fuori la A è difficile come sembrava vista in tv?
    «Sì, è dura. Dal campo è peggio ancora. Non hai il tempo per distrarti nemmeno un attimo. Devi stare concentrato tutta la partita. Molli dieci secondi e becchi il gol come è successo domenica col Parma. Questa è la differenza che c'è tra la A e gli altri campionati».

    Chi è l'attaccante più forte del campionato?

    «A me piace troppo Vucinic, lui è incredibile. Ma anche Klose... Tutte le squadre hanno almeno un grande attaccante. Domenica abbiamo visto Belfodil e il turno prima, a Bologna, Gilardino. Anche lui è grande. Il livello è alto ovunque».

    Anche al Chievo...
    «Sì, adesso c'è Paloschi che gioca bene. E Théréau, Pellissier, Luciano... Anche loro sono dei grandi».

    Farkas e Papp dal Vaslui a Verona assieme. L'estate scorsa però sembrava che lui fosse il titolare designato. E invece è costretto alla panchina anche più di lei.

    «Qui ci sono trenta giocatori e la concorrenza è grande anche perché in campo vanno due, tre difensori. Ma Paul è giovane, ha tempo. E arriverà di sicuro a dimostrare il cento per cento del suo valore».

    Andiamo sugli obiettivi di Farkas. Quelli personali e quelli di squadra.
    «Come ho detto io spero soprattutto di poter giocare di più. La squadra? Dico solo che bisogna fare punti sempre, appena possibile, perché ogni punto è importante per la salvezza».

    A proposito: quota 25 non è male ma vi aspettano tre partite terribili.

    «Sì, sarà dura. Tireremo le somme dopo quella col Palermo. L'importante è dare sempre il meglio».

    Sabato intanto c'è la Lazio a Roma. Bell'ostacolo...
    «Sì, la Lazio sta bene. Ma noi speriamo di fare risultato. Non è follia. Anche il Siena ha vinto in casa dell'Inter. È complicata ma noi ci crediamo: tutto è possibile».

    Farkas sarà in campo?
    «Non lo so. Ci sono alcuni giorni davanti. Vediamo».

    A proposito: com'è il rapporto tra Farkas e Corini.
    «Ottimo, a me piace il mister. Fino a cinque anni fa giocava ancora ed è importante perché ha un certo rapporto con noi giocatori. Parla con tutti. Mi piace come lavorano lui e quelli dello staff».

    Una parentesi sul caso Sorrentino: come avete vissuto l'ultima, strana settimana? E che giudizio si sente di dare della vicenda?

    «Io sto qui da soli cinque, sei mesi e non me la sento di parlarne, men che meno di giudicare. Posso solo dire che quando ha giocato ha sempre dato il cento per cento. Non posso dire se ha fatto bene o male: sono problemi suoi e del Chievo. Ha giocato qui quattro anni e mezzo da titolare e so che ha fatto grandi partite. Due anni fa era uno dei migliori portieri del campionato, se non il numero uno. O no? Il resto non mi riguarda»

    Al di là del pallone, come si sta a Verona?
    «Verona è bellissima. Piace a me ed è perfetta per mia moglie Roberta e mio figlio David, che fra l'altro è nato proprio qui, sei mesi fa».

    E come occupa il tempo Farkas dopo il pallone?

    «Sto con la mia famiglia, frequento soprattutto Vacek e Papp. Andiamo in centro, facciamo shopping assieme, andiamo sul lago. Ripeto: qui si sta alla grande».

    E la cucina?
    «Pasta, prosciutto. Mi piace tutto, davvero. E poi il caffè italiano... È il migliore».


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