Ancora esami,  ancora pericoli: il campionato non regala bonus e sottopone il Chievo a un altro cimento. Bello tosto, come impone la Serie A.  Oggi i gialloblù inseguono voti alti sul campo di Bologna, nello spinoso anticipo della prima giornata di ritorno.  L'imperativo? La continuità. Perché i gialloblù - Corini dixit - non tradiscono due volte di seguito. E infatti, digerita la caduta di Torino, verificatasi tre giorni prima di Natale, alla ripresa del campionato è arrivata la ri... scossa. E l'Atalanta ne è rimasta incenerita.  Chiaro che al Dall'Ara, al cospetto di un'altra diretta concorrente nella lotta per restare in A, sarebbe opportuno aggiungere punti al sacco. Quantomeno limitare i danni e tenere i felsinei, allenati dall'ex Pioli, agli attuali sei punti di distanza. Questione di testa prima che di piedi. L'allenatore gialloblù, nella conferenza stampa organizzata ieri mattina, fa capire che non accetterebbe col sorriso un altro black out come quello accusato contro i granata: «A Torino quello che non mi è piaciuto è stato l'atteggiamento appena subito l'1-0», spiega il Genio. «Su quello dobbiamo lavorare molto. Perché siamo usciti per mezz'ora dal campo. E sul 2-0 per noi è diventata decisamente in salita». Però «questa squadra ha fatto passi da gigante sotto il profilo della mentalità, della convinzione», corregge prontamente Corini, «anche se ogni partita è una verifica e andiamo ad affrontare una squadra forte, di grande qualità che in casa ha quasi sempre vinto togliendosi piano piano dalla zona più pericolosa».  Quindi altri riconoscimenti all'avversario: «Mi aspetto una partita difficile, anche perché il Bologna è allenato molto bene da un allenatore che stimo anche come uomo». Eppure il divario, completato il girone d'andata, è importante. «Io sono contento dei miei», precisa Corini. «Se abbiamo 24 punti significa che ce li siamo guadagnati, col sacrificio, con la voglia di fare, col nostro modo di essere. Di sicuro il Bologna è un'ottima squadra ma noi dietro abbiamo tante altre squadre buone. I risultati evidentemente non dipendono solo dalla qualità dell'organico. Chiaro che noi abiamo fatto bene. Ora bisogna dare continuità». Tenendo prima di tutto gli occhi bene aperti. Perché «il Bologna in casa ha sempre fatto belle cose, è messo bene in campo, sa giocare a calcio. E ultimamente sta confermando di avere determinati valori».  Corini, per dire, ritiene «immeritata» la sconfitta incassata a domicilio dal Parma.  E «anche a Genova, fino al 60', ha giocato un'ottima gara e dava anche la sensazione di poter passare in vantaggio fino al gol di Borriello». Semplice, a parole, la formula vincente. Quella della guerriglia organizzata che in trasferta ha già permesso di raccogliere punti e consensi: «Loro attaccano con tanti giocatori e sanno alternare i vari moduli», ricorda l'allenatore del Chievo. «Noi dovremo cercare di conservare il nostro equilibrio e ripartire sempre con ordine ed efficacia». E gamba, buona gamba. Anche per questo Andreolli e Luciano, probabili titolari nonostante una condizione fisica imperfetta, potrebbero lasciare il posto a Farkas e Vacek. Per il resto l'undici sembra composto. E la notizia è che per la seconda volta di fila sia Paloschi che Pellissier saranno costretti a iniziare la partita in panchina. Corini infatti - condizionato forse dall'indisponibilità di Hetemaj - è orientato a riproporre il 4-3-3 al cui vertice si sistemerà Théréau con «Lucio» e Stoian a fargli da ali. In difesa, out Dainelli (squalificato) e Dramè (infortunato) rientrerà Cesar. Intoccabile infine la mediana, con Guana e Cofie a proteggere Luca Rigoni. L'ultima battuta, per completezza d'informazione, Corini l'ha riservata alle vicende di mercato, inevitabilmente destinate a creare qualche scompiglio in squadra: «Come ho già detto i ragazzi sono professionisti. Il mercato disturba, certo, ma la stessa cosa succede altrove. Partiamo alla pari con gli altri...». Onesto.