Un colpo di Genio nella notte più buia. Il Chievo cambia e lo fa non senza provare dolore. Ma era doveroso dare una svolta. Se ne va Mimmo, torna Genio. Per lui prima volta in panchina, certo. Ma con il Chievo ha già debuttato una, cento, mille volte. Chiamatela pure come volete. Operazione simpatia, operazione di cuore, operazione al cuore del Chievo. Sedotto e abbandonato forse proprio da se stesso.

Profumi d'Europa ad accompagnare all'inizio i gialloblù, ma dopo appena sei giornate la caduta è stata pesante. E allora, a forza di vivere incubi diurni, il Chievo ha preferito tornare ai tempi della favola. Doveroso scegliere uno dei leader carismatici di quella squadra: Genio Corini. Una carriera, quella di allenatore, di fatto ancora da cominciare. Ma Genio a Chievo vive una situazione particolare, intima, unica.

Pare lo abbia voluto direttamente Campedelli nel ricordo di un passato dolce e mai dimenticato. La società si stringe intorno a lui. Da oggi il passato non conta più niente. Genio si è messo in discussione alla faccia di chi non crede ancora in lui. Ricamava, inventava, giocava un calcio pulito. Era l'altro ieri. Oggi dovrà inventarsi nuovo narratore di una favola che non si racconta ancora da tempo. Di una sola cosa ha bisogno: un colpo di genio. Il suo.